Appello all'Onu per sostenere i senzatetto di Parigi. Dinanzi alle drammatiche condizioni in cui versano clochard, migranti e rom senzatetto nelle strade sempre più deserte della capitale, un gruppo di quasi 100 associazioni (92 per la precisione) si è rivolta alle Nazioni Unite per chiedere aiuto.
Nel documento viene chiesto, in particolare, ai sette relatori speciali dell'Onu incaricati delle questioni legate alla povertà e ai migranti di intervenire presso l'attuale amministrazione del presidente Emmanuel Macron affinché "includa in modo più efficace" i più poveri e vulnerabili nelle politiche di protezione anti-coronavirus. Secondo le 92 associazioni tra cui Amnesty International, La Ligue des Droits de l'Homme o Medici Senza Frontiere, "chi vive in strada, negli squat occupati o nelle bidonville" non può infatti beneficiare "pienamente delle misure di prevenzione del Covid-19". Quindi un severo avvertimento sulla "preoccupante situazione" in cui versano attualmente queste persone non solo a Parigi ma anche in altre città di Francia, in particolare, rispetto all'accesso alla salute, all'alloggio, al cibo o all'acqua, una situazione che si è andata ad aggravare ulteriormente con la pandemia.
A Parigi, nessuno è più in grado di quantificare il numero di persone rimaste all'addiaccio, ma a vista d'occhio sono tantissime. "Sono disseminati un po' ovunque, particolarmente i migranti, a forza di sgomberi e evacuazioni,", sottolinea un volontario dell'associazione Utopia 56 citato da Le Parisien.
Tra i problemi più ricorrenti, l'assenza di acqua potabile, sempre più difficile da trovare per chi è rimasto fuori. E tra i clochard chi deplora una città divenuta "fantasma" se non addirittura una "zombieland", anche se già da diverse settimane il governo si è impegnato ad ovviare a questa situazione. Il 10 aprile scorso, ad esempio, 57 migranti sono stati assistiti e messi al sicuro in un albergo requisito in Porte de Montreul.
Anche il comune di Parigi ha moltiplicato i punti di distribuzione di cibo gratuito e cerca di rimettere progressivamente in servizio le fontanelle pubbliche che a Parigi sono molto più rare che a Roma. E, tuttavia, malgrado gli sforzi, tanti senzatetto restano esclusi dai dispositivi di aiuto e sostegno. Nell'attesa, avverte Yann Manzi, fondatore dell'associazione Utopia 56, siamo "dinanzi a una vera bomba sanitaria. Non si immaginano neanche le condizioni di vita negli squat dei sans-papiers, nei campi di fortuna e nelle bidonville".
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