A Ramallah, nel coordinamento della lotta al coronavirus, spicca su tutti una figura femminile: quella della governatrice della città Laila Ghannam, una delle figure politiche più influenti nella politica palestinese. Svolge l'incarico, con polso, dal 2010. Laureata al Cairo in psicologia ed assistenza sociale, di fronte alla crisi ha saputo imporre alla popolazione una rigorosa chiusura in casa, alleviandola però con misure concepite per venire incontro alle esigenze immediate.
Sua l'idea di installare su un veicolo una cassa automatica che passa nelle strade e consente così di prelevare contanti senza allontanarsi da casa. Sua l'idea di definire i blocchi stradali come 'sbarramenti di amore' perchè concepiti - ha spiegato agli abitanti - per garantire la loro salute. E giorni fa Ghannam - che fa da tramite fra il presidente Abu Mazen, i servizi di sicurezza e la popolazione - si è presentata ad una coppia di sposi intenti negli ultimi preparativi del matrimonio.
"E' triste - ha ammesso - che parenti ed amici non siano con voi. Ma l'importante è restare in casa. Allora sono venuta io a partecipare alla vostra gioia". Poi per gli sposi ha fatto aprire alcuni posti di blocco.
Sostenitrice di al-Fatah, Ghannam ha detto in passato di ispirarsi anche alla figura di madre Teresa, "per la sua totale dedizione ai bisognosi". La prossima missione sarà gestire a fine aprile il Ramadan. Il digiuno islamico è infatti l'occasione tradizionale per incontri familiari, ma finchè si combatte la pandemia non potranno avvenire. Agli sposi ha intanto augurato "una vita felice senza coronavirus e senza l'occupazione israeliana".
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