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Serbia - il Paese al centro di una gara diplomatica fra Cina, Russia e Ue

Serbia - il Paese al centro di una gara diplomatica fra Cina, Russia e Ue

14 aprile

07 luglio 2020, 23:24

Redazione ANSA

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Militare russo impegnato nell 'attività di sanificazione in un ospedale a Nis, in Serbia © ANSA/EPA

Militare russo impegnato nell 'attività di sanificazione in un ospedale a Nis, in Serbia © ANSA/EPA
Militare russo impegnato nell 'attività di sanificazione in un ospedale a Nis, in Serbia © ANSA/EPA

In Serbia, nel pieno dell'emergenza coronavirus, è in atto una autentica gara fra Cina, Russia e Ue al fine di proporsi come attori decisivi nella campagna di aiuti, e raggiungere in tal modo i propri obiettivi di politica estera. A sostenerlo è il Guardian in un articolo dedicato al ruolo del Paese ex jugoslavo, al centro dei giochi diplomatici fra Pechino, Mosca e Bruxelles. Gli americani invece, secondo il giornale, concentrati sul piano interno sotto l'amministrazione Trump, sono stati finora largamente assenti da questa contesa diplomatica. Non è un mistero che la Serbia, il cui obiettivo strategico è l'adesione all'Ue, mantiene stretti rapporti con Russia e Cina, e ripete che mai adotterà sanzioni contro Mosca, cosa questa che suscita periodicamente dubbi e perplessità a Bruxelles dove si auspica un allineamento della politica estera di Belgrado. Nell'emergenza sanitaria, economica e sociale scatenata dalla pandemia, osserva il giornale britannico, la Cina vuole porsi e presentarsi come il Paese non causa dei problemi ma come il Paese che tali problemi vuole risolvere rapidamente, la Russia intende utilizzare risorse e aiuti più modesti ma di grande effetto, come ad esempio l'invio di veicoli militari che si muovono sulle strade di un Paese Nato come l'Italia, la Ue da parte sua è impegnata a dimostrare che i discorsi sui valori europei e sulla solidarietà non sono soltanto parole vuote.
    I cinesi, scrive il Guardian, sono stati i primi a inviare massicci aiuti alla Serbia. Poi sono arrivati i russi con aiuti meno consistenti e personale specialistico. Tuttavia, sostiene il giornale, dopo che il presidente Aleksandar Vucic aveva apertamente criticato la Ue affermando che 'la solidarietà europea non esiste', la delegazione dell'Ue a Belgrado ha lavorato per sottolineare tutti i modi in cui la Serbia è stata aiutata. Un laboratorio finanziato dalla Ue e destinato ai test di controllo qualità per il latte e altri prodotti alimentari è stato riconvertito in laboratorio per i test sul coronavirus. E ulteriori 93 milioni di euro di fondi europei sono stati destinati alla lotta al coronavirus nel Paese.

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