Non ci sono scuse per non pronunciare il fatidico sì, neanche all'epoca del coronavirus: il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo ha firmato un'ordinanza che, per la prima volta da quando gli uffici comunali sono stati chiusi il 22 marzo per il lockdown, autorizza a celebrare i matrimoni online. Cuomo ha dato il permesso ai fidanzati di richiedere la licenza sul web e ai funzionari comunali di celebrare le nozze su Zoom, ha annunciato Melissa DeRosa, l'assistente del governatore. "Non ci sono scuse se ci si vuole sposare. Lo puoi fare su Zoom. Sì o no?", ha detto Cuomo, il cui matrimonio 30 anni fa con Kerry Kennedy fu salutato come l'unione di due dinastie (lei era figlia di RFK) ma finì in un tempestoso divorzio 15 anni e tre figlie dopo. Finora le licenze nuziali dovevano essere chieste di persona in comune. L'ordinanza consente adesso di ottenerle "utilizzando tecnologia video-audio in diretta" (non valgono le registrazioni). Sempre su Zoom sarà possibile celebrare le nozze interagendo con il funzionario competente.
La questione non è banale anche se, ha scherzato Cuomo, in condizioni di coabitazione forzata come quella imposta dal lockdown "sono i divorzi che aumentano, mentre i matrimoni calano". Negli Usa in scacco per il coronavirus, oltre 22 milioni di persone hanno perso il lavoro (almeno mezzo milione nella città di New York) e, con il posto, se ne sono andati i benefit, tra cui l'assicurazione sanitaria. Per molti il matrimonio offre l'unica chance di ottenere la mutua del futuro consorte, ancor più cruciale in tempi di pandemia visti i costi astronomici della sanità negli Usa.
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