Ago e filo per contribuire a debellare il virus: dinanzi ai ritardi e all'incapacità della Francia di fornire per tempo sufficienti mascherine per tutti, migliaia di sarte e di sarti d'Oltralpe si uniscono alle aziende per cucirle e distribuirle gratuitamente alla popolazione in vista della fine progressiva delle misure di confinamento prevista dall'11 maggio. Battezzata 'Mascherine per tutti', l'operazione promossa dallo scrittore Alexandre Jardin si aggiunge ad altre simili iniziative benefiche ai quattro angoli del Paese. Intervistata oggi da Les Echos, la segretaria di Stato all'Economia, Agnès Pannier-Runacher, ha riferito che lo Stato procederà ad una prima distribuzione di mascherine per il grande pubblico (attualmente quelle certificate sono riservate esclusivamente al personale sanitario e ai farmacisti) solo a partire dal 4 maggio e studia diverse modalità di distribuzione. "Fanno ciò che possono, ma i conti non tornano, in un contesto in cui servirebbero numerose mascherine per tutti",osserva Jardin, intervistato oggi dal quotidiano Le Parisien. Per sua iniziativa, oltre 30.000 sarte e sarti si sono dunque messi a disposizione per rifornirne, già da oggi, nei supermarket. I clienti potranno ritirarle gratis, direttamente alla cassa, rispettando ovviamente le quote e un numero limitato di pezzi a persona. Sul sito Masquesolidaire.fr, che fa capo all'iniziativa, un appello viene inoltre rivolto ai cittadini affinché contribuiscano a fornire materiale da taglio cucito, a cominciare dalla stoffa, oltre che il sostegno del mondo aziendale. Al momento ha aderito al progetto la catena di supermercati Intermarché. "Le mascherine sono merce rara - dice il presidente del gruppo, Thierry Cotillard - Si tratta per noi di partecipare allo sforzo di guerra e speriamo che altre aziende seguano l'esempio". Anche perché, come dice Jardin, la Francia "non può ripartire senza". Oltralpe, sin dall'inizio della crisi, le mascherine sono praticamente impossibili da trovare per i semplici cittadini il che rende ancora più incomprensibili le critiche giunte nelle scorse settimane, incluso da grandi potenze extra-Ue, su una presunta assenza di solidarietà di Parigi nei confronti del nostro Paese. Più che egoismo, è proprio la penuria in loco ad aver impedito ai cugini d'Oltralpe di donarcene un numero maggiore e nonostante questo la Francia ha comunque fatto il gesto di inviarne al nostro Paese circa un milione, nel momento in cui da noi la crisi era più acuta.
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