Nella megalopoli di San Paolo - la città del Brasile con il maggior numero di contagi e di decessi per coronavirus - uno dei cimiteri municipali che riceve il maggior numero di vittime da Covid-19 è quello di Vila Formosa, il più grande cimitero dell'America Latina. Sul suo terreno sono state scavate ottomila fosse.
Il luogo è divenuto tristemente noto a livello internazionale dopo essere uscito sulla prima pagina del Washington Post con un'immagine aerea che mostrava un'immensità di fosse aperte e, dopo 30 giorni, tutte occupate e chiuse.
Solo ad aprile di quest'anno, il numero di sepolture è aumentato del 18% a San Paolo, rispetto allo stesso periodo del 2019: 6.171 persone sono state sepolte il mese scorso, secondo il servizio funebre del Comune. Solo a Vila Formosa ad aprile sono state seppellite 1.654 persone.
Il portale di notizie G1 ha parlato con uno dei 30 becchini del cimitero, che ha chiesto di non essere identificato.
"Stiamo seppellendo più di 75, 80 persone al giorno, la maggior parte delle quali sono vittime del coronavirus. In passato, c'erano tra le 20 e le 30 sepolture al massimo.
Iniziamo presto, prima delle sette di mattina e, se necessario, andiamo avanti fino alle sette o le otto di sera. Il lavoro non si ferma mai", racconta Joao (nome fittizio), un operaio addetto alle sepolture di Vila Formosa, che ha 44 anni e da 22 lavora con questo incarico per il Comune di San Paolo.
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