Il Consiglio di stato ha ordinato al governo di ritirare il divieto "generale e assoluto" di riunione nei luoghi di culto ma le autorità religiose musulmane hanno chiesto ai fedeli di evitare "grandi assembramenti" per la fine del ramadan. La ricorrenza islamica cade nel mezzo di un week-end considerato a rischio nella Francia che ha riaperto da 10 giorno dopo il lockdown, quello del ponte dell'Ascensione, che vedrà partire da domani a lunedì migliaia di francesi.
Il tempo estivo e la voglia di evadere dopo il confinamento preoccupano le autorità, insieme con la riapertura della quasi totalità delle spiagge. Nella giornata di ieri è arrivata anche la censura del Consiglio di stato che, giudicando "sproporzionato" il divieto di celebrazioni religiose in pubblico, ha di fatto reso nuovamente possibile radunarsi in chiese, sinagoghe e moschee. Per questo, la Grande Moschea di Parigi ha diffuso subito un comunicato con il quale - conscia della responsabilità sanitaria in un momento così delicato - richiama l'attenzione sulla situazione "ancora fragile" in Francia e definisce "irrealista per il momento pensare a riunirsi per la preghiera dell'Aïd El-Fitr, il 23 o 24 maggio, soprattutto nelle regioni più a rischio". La prima fra tutte resta proprio l'Ile-de-France, che comprende Parigi.
Dello stesso avviso, il Consiglio francese del culto musulmano, secondo il quale la decisione del Consiglio di stato "non apre la strada alla ripresa normale e immediata delle cerimonie religiose". Il rettore della Grande Moschea, Chems eddine-Hafiz, aggiunge che "spetta al governo, e solo ad esso, definire i modi di organizzazione che consentano di proteggere la salute. L'unica linea da seguire è quella del decreto attuale", che vieta le cerimonie alla presenza di fedeli. In vista di una futura riapertura, lo stesso rettore invita tutti i responsabili delle moschee a prepararsi con la "disinfezione dei locali, la disponibilità di mascherine e di spazi chiusi per il rito dell'abluzione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA