La lotta al coronavirus non sempre unisce, anzi qualche volta divide anche se si tratta di aiuti umanitari indispensabili. L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha respinto un carico - tra cui varie tonnellate di medicinali e anche ventilatori polmonari, veicolati attraverso un'agenzia dell'Onu - inviato dagli Emirati Arabi Uniti, Paese amico, arrivato dal Golfo direttamente in Israele all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv per poi essere distribuito ai palestinesi.
Un volo destinato a fare storia visto che è il primo in assoluto stante la mancanza di rapporti diplomatici tra i due Paesi, anche se da tempo canali di confronto sono stati aperti.
Per non urtare alcuna suscettibilità il velivolo della Etihad - vettrice degli aiuti - è atterrato al Ben Gurion completamente bianco senza alcun simbolo. L'Anp tuttavia ha respinto al mittente l'intervento: fonti del governo palestinese, citate dai media, hanno denunciato che "gli Emirati non si sono coordinati con lo Stato di Palestina prima di mandare gli aiuti. I palestinesi rifiutano di essere un ponte (per i Paesi arabi) che cercano di normalizzare i legami con Israele". Lo stesso ministro della sanità palestinese Mai al-Kaila ha affermato che l'Anp non ha avuto nulla a che fare nell'organizzazione dell'invio degli aiuti. "Non possiamo accettare alcun aiuto - ha detto la responsabile del ministero - senza coordinamento con l'Anp che è sovrana e responsabile del suo territorio". Dopo il rifiuto dell'Autorità ora pare che gli aiuti vadano verso Gaza dove i casi di Covid-19 sono in leggero aumento.
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