I viticoltori francesi, duramente penalizzati dall'epidemia di Covid-19, in particolare i produttori di uno champagne troppo "festivo" per il cupo periodo del lockdown, hanno cominciato a distillare 2 milioni di ettolitri di vino invenduto per produrre bioetanolo o gel disinfettante.
Sono 33 i distillatori che hanno ottenuto il permesso di avviare la trasformazione della produzione, un procedimento approvato da Bruxelles e finanziato con fondi pubblici europei fino al 15 ottobre. Fra gli obiettivi, anche quello di liberare posto nelle cantine prima della prossima vendemmia.
La crisi dovuta al crollo dei consumi e delle esportazioni, soprattutto verso gli Stati Uniti, ha assunto dimensioni storiche. Sono 3 milioni gli ettolitri di vino che potranno essere riciclati. La sovvenzione europea è di 78 euro per ogni ettolitro di vino DOC, di 58 per un vino senza indicazione geografica. I viticoltori che vogliono partecipare all'operazione hanno tempo per presentare la domanda, con la quantità che desiderano trasformare, fino al 19 giugno.
Per ora, si sono chiamati fuori i viticoltori del prestigioso Cote du Rhone, la valle del Rodano: "il raccolto 2019 era di alta qualità - ha protestato il vicepresidente dell'organizzazione che li raggruppa, Philippe Pellaton - non butteremo certo il nostro vino nei bollitori!". Pellaton si è detto più preoccupato degli effetti del gelo e della grandine che non di quelli del Covid.
L'alcool che proviene dalla distillazione di questo periodo di crisi sarà riservato esclusivamente all'industria per la fabbricazione di bioetanolo o alla farmacia e cosmetica per produrre gel idroalcolico disinfettante utilizzato per frenare la trasmissione dell'epidemia.
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