Riso amaro in versione nigeriana per più di cento uomini, rinchiusi in uno stabilimento per la lavorazione del cereale durante le restrizioni imposte per la pandemia e costretti a una vita dalle condizioni disumane. La polizia li ha salvati dopo una prigionia iniziata alla fine di marzo nella città di Kano, capitale dell'omonimo stato a nord della Nigeria.
Cinque dirigenti dello stabilimento di proprietà indiana sono stati arrestati, mentre la compagnia Popular Farms non ha risposto alla richiesta di commenti da parte della Bbc. A fare dichiarazioni all'emittente britannica è stato invece il portavoce della polizia, Abdullahi Haruna, il quale ha affermato che l'impianto è stato chiuso e che i proprietari sono indagati per "detenzione di uomini contro la loro volontà". Il portavoce ha aggiunto che sono state trovate 126 persone, sebbene i lavoratori abbiano detto di essere stati detenuti in 300.
Agli operai erano stati promessi 13 dollari al mese in aggiunta al loro stipendio mensile di 72 dollari. Coloro che non accettavano erano minacciati di licenziamento. I lavoratori di Popular Farms affermano che è stato loro detto di raddoppiare le ore a febbraio, poiché i datori di lavoro volevano fare più scorte di riso prima della chiusura. A marzo, poi, riferiscono che si è deciso di far funzionare comunque l'impianto con l'offerta di maggiori guadagni per lavorare o il licenziamento in caso di rifiuto. Dopo la forzata accettazione, gli uomini hanno scoperto l'impossibilità di uscire dallo stabilimento.
La polizia è stata informata della situazione da uno di loro, che si è rivolto a un'organizzazione per i diritti umani.
"Quello che ho visto è stato straziante. Il modo in cui la compagnia ha trattato queste persone non si addice nemmeno agli animali", ha detto Karibu Yahaya Kabara, direttore di Global human rights network. "Non avevano cibo a sufficienza e non c'erano farmaci per gli ammalati", ha aggiunto, affermando che l'organizzazione si sta occupando del caso per garantire che i lavoratori ottengano giustizia.
La Nigeria conferma oggi oltre 20.000 casi di Covid-19 e 518 decessi. Lagos, nel sud, rimane l'epicentro della pandemia, ma Kano, seconda città più grande del Paese, ha il maggior numero di contagi nel nord e i suoi cittadini possono uscire solo il lunedì, il mercoledì e il venerdì per acquistare cibo in determinate fasce orarie
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