Torna al ministero della pubblica amministrazione Renato Brunetta, l'economista di Forza Italia fedelissimo di Berlusconi. Siederà nel governo Draghi della cui nascita è stato un appassionato promotore fin dallo scoppio della pandemia, quando richiamava alla necessità di un governo di unità nazionale. E aveva fatto anche il nome dell'ex presidente della Bce per guidarlo, dopo il suo intervento sul Financial Times lo scorso marzo Brunetta, classe 1950, professore di economia del lavoro all'Università di Roma Tor Vergata oltre che deputato e alla Camera per Forza Italia, è già stato ministro della Pubblica amministrazione nell'ultimo governo Berlusconi, dal maggio 2008 a novembre 2011.
Degli anni a palazzo Vidoni è rimasta la riforma che porta il suo nome e che ha sintetizzato come l'applicazione del principio ''premiare i lavoratori meritevoli e punire i fannulloni'', anche con il licenziamento. La riforma punta su responsabilità dei dirigenti, premi per il merito e accelerazione sull'e-government.
Ancora prima l'economista era stato consigliere economico in un altro governo tecnico-politico, quello di Carlo Azeglio Ciampi, e prima di lui dei presidenti del Consiglio Giuliano Amato e Bettino Craxi.
Della vita privata, Brunetta ricorda volentieri le origini semplici, l'infanzia a Venezia, figlio di un artigiano che aggiustava penne e di un'impiegata delle Ferrovie, e l'amore con la moglie Titti, l'interior design Tommasa Giovannoni, sposata durante l'esperienza da ministro nel borgo amalfitano di Ravello.
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