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Un dibattito in televisione che potrebbe valere la Casa Bianca. Sale la tensione in vista della prima, e forse unica, sfida diretta prima del 5 novembre tra Kamala Harris e Donald Trump con gli ultimi sondaggi che li danno praticamente appaiati e i guru delle previsioni elettorali che si dividono equamente tra i due candidati.
A poche ore dal dibattito su Abc news, la democratica e il repubblicano hanno intensificato la preparazione con i loro rispettivi staff ad affrontare le domande dei giornalisti, il giudizio del pubblico e gli attacchi dell'avversario.
Chiusa nel suo hotel di Pittsburgh, in Pennsylvania, dove resterà fino al momento della sfida, la vice presidente si è circondata solo dei consiglieri più fidati e dei migliori preparatori: Philippe Reines, ex consigliere di Hillary Clinton quando era segretario di Stato, che interpreta la parte di Trump; la veterana dei duelli Karen Dunn e Rohini Kosoglu, ex consigliera per la politica interna e capo dello staff del Senato.
La posta in gioco è altissima soprattutto per la democratica se è vero, come ha rilevato l'ultimo sondaggio del New York Times/Siena College, che il 28% di elettori indecisi pensa di "non conoscerla abbastanza e di "avere bisogno di saperne di più" su di lei. La campagna della democratica si è lamentata con Abc news per aver scelto il formato a microfoni spenti, lo stesso utilizzato dalla Cnn nel famigerato duello tra Trump e Joe Biden, sostenendo che svantaggerà la candidata, proteggendo invece il repubblicano dallo scontro diretto. Mentre è proprio nello scambio faccia a faccia che la vice presidente punta a stanare il tycoon, come le ha anche consigliato Hillary Clinton. "Non deve farsi attirare nella rete" del tycoon. Lui si innervosisce facilmente, abbocca all'amo. E non sa rispondere ad attacchi sostanziali e mirati", ha spiegato l'ex candidata alla presidenza in un'intervista al New York Times citando un momento del duello tv del 2016 quando ha definito Trump "un burattino di Putin". "Lui ha iniziato a balbettare, si è innervosito", ha ricordato Clinton.
Anche il tycoon si sta preparando al dibattito, apparentemente in modo più blando ma secondo persone a lui vicine mai così tanto prima di oggi, e sta continuando a girare gli Stati in bilico. "Harris è peggio di Biden", ha attaccato durante un comizio nel weekend in Wisconsin, dove Trump e la rivale sono praticamente appaiati, come nel resto negli altri 'swing States' cruciali Pennsylvania e Michigan.
I due candidati sono testa a testa anche a livello nazionale, con il 48% per The Donald e il 47% per Kamala, secondo il sondaggio del Nyt/Siena. Nel complesso, tutte le ultime rilevazioni se pure con qualche differenza hanno riportato con i piedi per terra i democratici dopo l'ubriacatura della convention di Chicago.
Per la vice presidente il dibattito di martedì sarà fondamentale per presentarsi soprattutto agli elettori ispanici uomini che non è ancora riuscita a convincere e che sono cruciali per la conquista della Casa Bianca e per incarnare quell'idea di cambiamento che sostiene di rappresentare. Oltre il 60% degli elettori, infatti, ritiene che il prossimo commander-in-chief dovrà essere una svolta rispetto a Biden, ma solo il 25% crede che Harris lo sia contro il 53% per Trump.
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