Sono 1.640 le donne vittime di violenza sostenute attraverso l'assegno di inclusione, delle quali 1.272 donne (il 74%) ha figli minorenni. I nuclei familiari beneficiari hanno in totale 2.230 figli che percepiscono anche l'assegno unico. Sono i dati forniti dalla ministra del lavoro, Marina Calderone che in un intervento su Youtube in occasione della giornata del 25 novembre dedicata alla violenza delle donne. 'Serve un cambio di paradigma serve mettere da parte gli stereotipi che confinano le donne in ruoli precostituiti', afferma la ministra che indica la necessita' di 'una rivoluzione culturale che tocca ciascuno di noi'.
"I dati sull'occupazione femminile ci raccontano una storia di progresso ma anche di sfide che non possiamo ignorare nel contesto di un aumento complessivamente stabile dell'occupazione crescono i numeri delle donne al lavoro - afferma la ministra - Il divario di genere rimane un problema storico del nostro paese un'anomalia culturale che ha riflessi sulla nostra economia ma che resta prima di tutto una questione di giustizia sociale. Promuovere il lavoro delle donne significa riconoscere pienamente il loro valore, la loro autonomia, la loro dignità. Una società che non discrimina le donne è insieme più giusta e più prospera. Le donne al lavoro non rappresentano solo un'opportunità ma una vera e propria energia che talvolta resta nascosta".
Per Calderone "serve un cambio di paradigma, serve mettere da parte gli stereotipi che confinano le donne in ruoli precostituiti, serve promuovere un pieno accesso ai settori più innovativi alle professioni Stem le scienze la tecnologia, occorre abbracciare una nuova idea di genitorialità condivisa e bilanciata, favorire una migliore conciliazione tra vita e lavoro e una dinamica della carriera e della premialità che non penalizzi le donne". il governo, ha aggiunto la ministra, sta lavorando per creare questa trasformazione e tradurla in azioni concrete. La ministra ricorda così "il bonus assunzioni per le donne che prevede un esonero del 100% dei contributi previdenziali per 2 anni fino a 650 euro al mese".
Oltre all'aiuto dell'Adi per le donne vittime di violenza ci sono anche "i fondi per le pari opportunità, 10 milioni di euro all'anno fino al 2026 per sostenere le donne e contrastare le disuguaglianze e la parità di genere". "Il traguardo che indirizza le nostre scelte è il motore di una società equa e inclusiva - ha concluso la ministra - è una battaglia che richiede il coraggio di cambiare la perseveranza di non fermarsi mai di non adagiarsi su risultati incoraggianti ma pers seguire un obiettivo di lungo termine attraverso politiche attive per la parità effettiva di genere investire nel talento femminile non è solo giusto è necessario ed è e non mi staccherò mai di ripeterlo una doverosa presa di coscienza da parte di tutti è una responsabilità collettiva"
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