Alla fine l'ha spuntata Taylor Fritz, a sorpresa. Lo statunitense numero 5 del mondo ha raggiunto la finale delle Atp Finals di Torino al termine di una "battaglia" di due ore e 22 minuti contro Alexander Zverev.
Ci sono voluti tre set e un tie break al cardiopalma per domare il tedesco, partito con i favori del pronostico (nonostante gli ultimi tre confronti diretti si erano conclusi con la vittoria dell'americano). Il punteggio finale è stato 6-3, 3-6, 7-6 (3). Zverev si è aggrappato alle sue "armi" migliori - il servizio, con una media che ha sfiorato i 220 chilometri orari sulle prime palle, e il rovescio - ma non è bastato. Fritz è stato molto solido, ha combattuto, ha più volte rischiato di capitolare (ha salvato 5 palle break solo nell'ultimo set). La strategia dello statunitense è stata chiara fin dall'inizio: sollecitare il dritto dell'avversario, considerato il suo "punto debole". Tattica che ha funzionato.
I due si sono affrontati a viso aperto, con un gioco molto simile: potenza al servizio (per rispondere i giocatori stavano 5-6 metri oltre la linea di fondo campo), pochi fronzoli e tanta sostanza. Entrambi hanno commesso molti errori di misura, spesso salvandosi in extremis con la battuta. Nel primo set l'americano ha piazzato il break decisivo nel sesto game, nel secondo set Zverev ha fatto lo stesso nel quarto game. Fritz ha anche avuto un paio di occasioni per riaprire il parziale, entrambe fallite. Il terzo set è stato ad altissima tensione, giocato sul filo dei nervi. Il leit motiv del match è rimasto lo stesso: grandi servizi (alla fine 15 aces per Fritz e 10 per Zverev), prolungati scambi da fondo campo, tanti errori non provocati. Alla fine si è arrivati al tie break dove Fritz ha mostrato una maggiore solidità di nervi. Fatali al tedesco sono stati tre errori, due di rovescio e uno di dritto. L'americano ringrazia, domani è finale: l'ultimo statunitense a vincere il titolo dei 'maestri' è stato Pete Sampras, 25 anni fa.
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