Un'ottima accoglienza, con tanti applausi alla fine, circa 10 minuti, al termine della proiezione di 'Fai bei sogni' di Marco Bellocchio che ha aperto la quinzaine des realizateurs. Il pubblico ha battuto le mani calorosamente sul ritmo del twist che chiude il film con Valerio Mastrandrea, Berenice Beyo e Barbara Ronchi. Il film è tratto dal bestseller di Massimo Gramellini pubblicato da Longanesi e uscirà in sala per 01.
Arrivato al Festival di Cannes, in apertura della Quinzaine, con la fotografia grigia di Daniele Ciprì, 'Fai bei sogni' di Marco Bellocchio (SCHEDA ANSA CINEMA) ovvero il lutto infinito per una madre troppo malinconica che se n'è andata troppo presto lasciando sgomento un bambino di nove anni. E' quello che è accaduto davvero la mattina del 31 dicembre 1969 a Massimo Gramellini, giornalista della Stampa di Torino che su questa vicenda ha scritto il romanzo omonimo (Longanesi) da cui è tratto il film. Insomma una storia vera di un bambino di nove anni pieno di sensibilità che non si dà ragione di questa scomparsa. Non crede alla morte della madre ("qui dentro mia mamma non c'è" dice Massimo bambino guardando il feretro della madre). Questa perdita infinita nel racconto di Bellocchio, in sala in autunno con 01, attraversa circa trent'anni, tra sequenze di Massimo, prima bambino e poi adolescente (Nicolò Cabras e Dario Del Piero) e poi da adulto giornalista (Valerio Mastandrea). Un uomo, comunque, segnato da quel lutto misterioso pieno di attacchi di ansia e insicurezze.
Fai bei sogni apre oggi la Quinzaine des realizateurs a Cannes. Marco Bellocchio avrebbe preferito stare in concorso? "Non rispondo, mi tiro fuori da questo gioco, non è la mia prima volta al Festival e questo è un lavoro serio per fortuna il film uscirà in autunno e faremo tesoro delle reazioni avute qui". Il film è tratto dal libro bestseller di Massimo Gramellini, edito da Longanesi, che cosa ha interessato Bellocchio per farne un film? "Mi è stato proposto dalla produzione ma ho intravisto in questa storia qualcosa che mi apparteneva profondamente - dice Bellocchio - e la maturità professionale ti dà il vantaggio di scoprire cose che senti anche in storie apparentemente lontane". Il film, che è un lungo percorso di elaborazione di un lutto, quello del protagonista che da piccolo resta orfano della madre, è interpretato da Valerio Mastandrea, Berenice Bejo, Guido Caprino e Barbara Ronchi.
Mastandrea, finalmente film con regista mito - "Gramellini non ti cercare perché non ti troverai": l'avviso di Valerio Mastandrea al giornalista autore del libro da cui è stato tratto Fai bei sogni di Marco Bellocchio, oggi al festival di Cannes, era più che chiaro. "Io sono un maestro di fughe - ammette l'attore che interpreta appunto Massimo, il protagonista - non mi ritengo un attore capace, e lo dico con rammarico, di interpretare personaggi e anche per questo film ho fatto come sempre, pescando da me stesso, dal mio modo di relazionarmi alle persone e non al personaggio". Per il ruolo Bellocchio l'ha sottoposto al provino, "e questa volta ce l'ho fatto. Da Marco ebbi un rifiuto anni fa, me lo sono portato dietro per anni e mi ha fatto capire molte cose. Era per Buongiorno Notte, ci tenevo a fare quel film, ma lui non mi prese, non ero riuscito ad essere convincente nella parte di un giovane di 19 anni, ne avevo 24, una differenza minima ma mi disse 'viene fuori troppa consapevolezza per quell'età'. Ora invece, a tarda età - scherza il 42enne Mastandrea - ci siamo incontrati e sono felice perche' ho respirato il cinema di Bellocchio, è stato un riferimento". L'attore è a Cannes anche con un altro film, Fiore di Claudio Giovannesi, anche quello nella Quinzaine, "ma lì non guardate me, c'e' una protagonista formidabile, un talento della natura" dice generosamente di Daphne Scoccia, la Fiore del titolo.