Mentre si allunga ancora, purtroppo, la scia di sangue legata ai femminicidi, potrebbe non arrivare ad essere approvata in Parlamento entro fine legislatura la proposta di legge a tutela degli orfani delle vittime di questo crimine. Una proposta in discussione da oltre un anno, presentata il 26 maggio 2016 e approvata all'unanimità il primo marzo scorso alla Camera. Il testo prevede, tra l'altro, l'ergastolo per il coniuge che finora poteva cavarsela con una pena di 11 anni. Arrivano poi per gli orfani di crimini domestici iniziative e sostegni da parte dello Stato per l'assistenza medico-psicologica, per la creazione di borse di studio e per il loro inserimento lavorativo (c'è un fondo di due milioni all'anno). Inoltre nei confronti del familiare per il quale è chiesto il rinvio a giudizio per omicidio viene sospeso il diritto alla pensione di reversibilità.
Prima della pausa estiva il testo aveva già subito un sostanziale rallentamento dopo che, in commissione Giustizia a Palazzo Madama, Forza Italia, Gal e la Lega Nord avevano frenato sulla possibilità che venisse discusso in sede deliberante (e cioé senza dover fare il passaggio in Aula). E questo, in particolare, per un passaggio del provvedimento che considerano un surrettizio inserimento nella legge italiana della stepchild adoption, l'adozione del figlio da parte del compagno che è stata tolta dalla legge approvata sulle Unioni civili. "Il fatto - aveva spiegato all'epoca uno dei parlamentari contrari, l'ex Guardasigilli Francesco Nitto Palma (FI) - è che uno dei testi che stiamo esaminando sul tema (il n.2719 primo firmatario il deputato di Des-Cd Roberto Capelli) contiene non solo errori giuridici seri, ma anche il riferimento ai figli delle "unioni civili" o coppie di fatto che in questo contesto diventa solo uno strumento per far rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta. Cioè, "noi vogliamo rapidamente licenziare la legge a tutela degli orfani dei crimini domestici ma vogliamo licenziare una legge tecnicamente corretta e che non sia lo strumento per ufficializzare normativamente, vedi i figli delle unioni civili, ciò che già è stato bocciato nell'Aula del Senato".
Intanto, alla ripresa dei lavori in commissione sono stati presentati 71 emendamenti e 13 ordini del giorno in commissione Giustizia e FI è pronta a votarlo solo se la platea dei minori si estenderà a tutti quelli i cui genitori sono rimasti vittime di omicidi volontari. Un allargamento per il quale, si avverte nel Pd, mancherebbe la copertura.
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