Non è stato solo il 25 aprile delle commemorazioni solitarie delle istituzioni e delle canzoni partigiane cantate dai balconi: in assenza di cortei e manifestazioni, in mezza Italia c'è chi ha approfittato della notte per imbrattare i monumenti ai caduti per la libertà. E c'è poi chi ha scelto di scendere in strada nonostante il lockdown, come a Milano, dove alcuni antagonisti sono stati bloccati in modo deciso dalla polizia. E' successo poco prima di mezzogiorno, nei dintorni di via Padova, dove un gruppo di antagonisti - tra cui alcuni militanti del Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo (Carc) - è stato fermato durante una 'staffetta partigiana'.
Dai video ripresi dai balconi immagini di agenti che bloccano i manifestanti, tra cui ragazze e anziani. Uno di questi, in sella a una bici, è stato atterrato sull'asfalto. Un ragazzo di 26 anni è stato poi denunciato per resistenza per aver colpito con un pugno un poliziotto. Secondo quanto riferito dalla questura, i manifestanti avrebbero prima acconsentito a farsi identificare per poi tentare di scappare. In una delle vie limitrofe, altri 4 militanti dei Carc sono stati denunciati per violazione delle norme antiCovid. Sempre a Milano, una ventina di antagonisti sono stati fermati mentre tentavano di raggiungere piazza XXIV Maggio per una "passeggiata partigiana".
A Torino alcuni militanti del centro sociale Gabrio hanno sfilato nelle vie deserte del quartiere San Paolo per portare dei fiori sulla lapide del partigiano Dante Di Nanni: "abbiamo deciso - hanno spiegato - di portare comunque il nostro saluto al compagno partigiano Dante di Nanni perché per noi questo giorno non è una semplice ricorrenza e lo stare insieme è importante per riconoscerci nel solco di quelle lotte". Manifestazione anche a Napoli, dove centri sociali ed aderenti al gruppo di disoccupati '7 novembre' in piazza Municipio hanno esposto uno striscione con la scritta 'Salario, reddito e tamponi per tutti. Stop ad affitti e bollette', lasciando a terra buste con la spesa.
Non ci ha messo la faccia, invece, chi nel genovese ha imbrattato con svastiche le lapidi dedicate ai Martiri del Turchino, a Mele, e quella dedicata ai Combattenti partigiani di Ceranesi. I segni sono stati subito rimossi dalle amministrazioni comunali. Scritte e simboli inneggianti al fascismo sono stati tracciati, sempre nella notte, anche sul Monumento ai Caduti situato nel parco della Resistenza e su alcuni edifici comunali a Ozzano dell'Emilia, (Bologna).