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LA TRAGEDIA
Prima un sibilo, poi un boato pazzesco e un altro botto, meno forte. In pochi secondi quella che doveva essere la domenica della ripartenza, i casi di Covid che diminuiscono e le misure che si allentano, si è trasformata in tragedia, che tutta l'Italia piange. La funivia del Mottarone, che dal versante piemontese del lago Maggiore sale fino ai 1.491 metri del monte che le dà il nome, è precipitata al suolo e in un attimo le speranze e i sorrisi delle quindici persone all'interno della cabina sono svanite. Tredici persone sono morte sul colpo, tra cui un bimbo di due anni, mentre un altro di nove è morto all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino. L'unico sopravvissuto un bimbo, Eitan
L'INCIDENTE ALLA FUNIVIA, I PRECEDENTI
La tragedia ha colpito cinque famiglie, tre residenti in Lombardia, una in Emilia-Romagna e una in Calabria.
Una famiglia, residente a Pavia, era di origine israeliana e l'unico sopravvissuto è il loro bambino.
Tra le vittime anche un 23enne nato in Iran ma residente a Damiante, in Calabria. Giovani e giovanissimi partiti con le scarpe da ginnastica per un'escursione sul monte che si affaccia su due laghi, il Maggiore e d'Orta.
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