La procedura per eleggere il presidente della Repubblica è stabilita dalla Costituzione e da una serie di prassi che si sono stabilizzate nel tempo.
Trenta giorni prima che scada il termine del mandato del Capo dello Stato, recita l'articolo 85 della Costituzione, "il Presidente della Camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i delegati regionali, per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica".
Ascolta "Quirinale: l'elezione del presidente della Repubblica, ecco il timing" su Spreaker.
Si terrà il 24 gennaio, un lunedì, alle 15 il primo voto del Parlamento in seduta comune per eleggere il successore di Sergio Mattarella al Quirinale. La convocazione ufficiale è stata effettuata il 4 gennaio dal presidente della Camera Roberto Fico, che ha anche scritto ai 20 Consigli Regionali perché eleggano i 58 delegati regionali che, insieme a senatori e deputati, formeranno il colleggio di 1009 grandi elettori. Una cifra che pone problemi di assembramento e solleva preoccupazione a Montecitorio, dove ci si attrezza a fronteggiare le difficoltà.
DA DE NICOLA A MATTARELLA, TUTTE LE VOTAZIONI
I 1007 GRANDI ELETTORI, LE MAGGIORANZE IN CAMPO
Una volta che il Parlamento e i delegati regionali hanno eletto il Presidente della Repubblica (con i due terzi dei voti nei primi tre scrutini, e con la sola maggioranza assoluta dal quarto), viene redatto il verbale dell'elezioni che il Presidente della Camera, accompagnato dalla presidente del Senato, comunica al neo eletto.
IL DISCORSO DI INSEDIAMENTO, IL BIGLIETTO DA VISITA DEL PRESIDENTE
Sette anni fa Laura Boldrini comunicò a Mattarella la sua elezione presso la Corte Costituzionale, visto che il neo Presidente era giudice della Consulta.
A quel punto, per prassi il presidente della Repubblica in carica si dimette, se non si è ancora concluso il suo mandato. Se quest'ultimo è passato, vale il principio generale della "prorogatio", cioè il Presidente rimane in carica fino all'elezione del suo successore. La Costituzione non indica tempi certi tra l' elezione e il giuramento davanti al Parlamento in seduta comune.
Si va dai 12 giorni che passarono dall'elezione al giuramento per Giovanni Gronchi, al solo giorno che servì per Sandro Pertini o per Saragat. Matterella fu eletto il 31 gennaio 2015 e giurò il 3 febbraio.
E SE FOSSE UNA DONNA? STORIA DI UNA LUNGA RINCORSA
Riproduzione riservata © Copyright ANSA