"Et un, et deux, et cinq ans de plus!". Cantano avvolti nei tricolori, sotto la Tour Eiffel, i sostenitori di Emmanuel Macron, vittorioso per la seconda volta consecutiva contro Marine Le Pen alle presidenziali.
Macron ha ottenuto 18,7 milioni di voti, il 58,55% di quelli espressi. Per la sfidante Marine Le Pen hanno votato 13,3 milioni di francesi, una percentuale del 41,45% dei voti. L'astensione ha fatto segnare il livello più alto per un ballottaggio dal 1969, con il 28,01%.
Grande delusione fra i sostenitori della Le Pen, nonostante la leader abbia subito proclamato un "risultato eclatante" promettendo battaglia per le legislative di giugno. Dopo il tramonto, atteso da alcune migliaia di sostenitori, Macron è arrivato sotto la Tour Eiffel in un'atmosfera molto diversa da quella di 5 anni fa, quando la Francia festeggiò il suo presidente più giovane (39 anni) e lui misurò - da solo - i passi del perimetro del Louvre sulle note dell'Inno alla Gioia. Quella musica, simbolo europeo, è tornata stasera in sottofondo quando Macron si è avvicinato al palco, non più solo ma mano nella mano con Brigitte, circondati da un gruppo di ragazzi giovanissimi. Poi il discorso, stranamente brevissimo, con l'annuncio di "una nuova era" e la promessa di "rispondere alla rabbia del Paese". Ad applaudirlo c'erano anche diversi ministri del governo, da Jean-Yves Le Drian (Esteri) a Clément Beaune (Affari europei). Molti di loro sanno già - come il premier Jean Castex - che per loro l'avventura si sta per concludere. Macron ha promesso che il nuovo mandato "non sarà il proseguimento dei 5 anni passati", segnati da crisi profonde come quella dei Gilet Gialli. Il primo pensiero del presidente sul palco, però, è stato per coloro che "non condividono le nostre idee" ma che hanno votato per lui per "sbarrare la strada all'estrema destra": "Nei prossimi anni - ha promesso - sarò debitore verso di loro".
La Francia, ancora una volta, ha dovuto votare al ballottaggio per un candidato che fosse un baluardo contro l'estrema destra. Accadde 20 anni fa a Jacques Chirac, l'ultimo presidente ad essere rieletto all'Eliseo prima di Macron, che si oppose al padre di Marine, Jean-Marie Le Pen. Era quella la prima volta che un leader del Front National, l'estrema destra, arrivava al secondo turno delle presidenziali e lo shock per la Francia fu enorme: ogni giorno, nelle strade di Parigi, migliaia di persone scesero in piazza per dire no all'ultradestra al potere. Stavolta, nulla di tutto questo, fra gli studenti della Sorbona lo slogan era "né Macron né Le Pen". Per questo motivo il Macron che ha fatto soltanto due comizi in una campagna elettorale ridotta al minimo si presenta con accenti e temi molto diversi. "La rabbia e i disaccordi che hanno portato tanta gente a votare per l'estrema destra devono trovare una risposta - ha detto il presidente - devono trovare una risposta. Sarà questa una responsabilità mia e di quelli che sono attorno a me". Gli sguardi di Macron, insieme a quelli di tanti francesi esclusi dallo scontro per l'Eliseo, sono rivolti da giorni verso sinistra. La gauche tradizionale è ridotta a pezzi, la candidata del partito socialista Anne Hidalgo è finita all'1,7%, gli ecologisti sotto il 5%. A tenere alta la bandiera della cosiddetta 'Unione popolare' c'è il solo Jean-Luc Mélenchon, il tribuno della gauche radicale della France Insoumise.
Alcune centinaia di manifestanti, soprattutto giovani dei gruppi 'antifas' hanno dato vita a cortei a Parigi e in altre città francesi per protestare contro la rielezione del presidente Emmanuel Macron. Subito dopo l'annuncio della vittoria di Macron, nel centro di Parigi - il quartiere di Les Halles - fra i 250 e i 300 manifestanti antifas hanno sfilato al grido di "Macron vattene", scontrandosi con la polizia. Fra gli slogan, "Marine Le Pen fa schifo" e "Manu Macron, fa schifo". Il corteo è arrivato fino a place de la République. Sul percorso, lanciati oggetti e pietre contro la polizia, rovesciati cassonetti e motorini parcheggiati. Violenze a Rennes, nel nord-ovest, dove 250 persone si sono riunite nel centro dietro a uno striscione con la scritta "Quello che non avremo dalle urne, lo avremo dalla piazza". Fra gli slogan, "Macron ci fa la guerra con la sua polizia" e "Abbasso lo stato, i poliziotti e i fascisti". Incendiati cassonetti con intervento a più riprese dei pompieri. Sette manifestanti sono stati fermati. Incidenti anche nel centro di Nantes, durante un corteo di protesta di 400-500 persone, così come a Tolosa, al grido di "Né Macron, né Le Pen, rivoluzione". In 200 hanno sfilato a Caen, un centinaio a Strasburgo, senza incidenti.
Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con Emmanuel Macron per la sua conferma all'Eliseo e gli augura il "successo" per il suo secondo mandato. Lo riferisce il Cremlino, citato da Interfax. Anche il presidente cinese Xi Jinping si è congratulato per il bis. Il presidente americano Joe Biden si è congratulato con Macron, dicendo che i loro due paesi continueranno a cooperare per "difendere la democrazia". "Non vedo l'ora di continuare la nostra stretta cooperazione, in particolare per sostenere l'Ucraina, difendere la democrazia e contrastare il cambiamento climatico", ha twittato Biden definendo la Francia un "partner chiave". "Felicitazioni a Emmanuel Macron, un vero amico dell'Ucraina", ha scritto in francese su Twitter il presidente Voldymyr Zelensky.
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