Con l'arrivo delle elezioni europee, che si terranno dal 6 al 9 giugno, l'Emiciclo di Strasburgo si prepara a un'ondata di nuovi volti. Alcuni dei protagonisti della nona legislatura infatti lasceranno, o hanno già lasciato, il Parlamento europeo. Altri invece promettono di lasciare il segno anche nel prossimo quinquennio. Tra le figure più significative del mandato che va a concludersi c'è sicuramente quella di David Sassoli, eurodeputato Pd ed ex presidente del Parlamento europeo, scomparso a metà mandato l'undici gennaio del 2022. La morte di Sassoli, che ha tenuto le redini dell'Eurocamera dal trauma della Brexit e attraverso tutto il periodo della pandemia, sconvolse l'Eurocamera nell'inverno di due anni fa, e per il restante periodo della legislatura i tributi all'ex presidente sono stati diversi.
Alla guida del Parlamento europeo, con la scomparsa di Sassoli, è stata eletta Roberta Metsola. La maltese, esponente di punta del Ppe, è diventata in pochi mesi un personaggio chiave della seconda parte della legislatura e potrebbe esserlo anche per la prossima. Metsola ha lasciato il segno come la più giovane presidente di sempre del Parlamento europeo e la terza donna sullo scranno più alto dell'Aula di Strasburgo. Ha impresso la sua leadership soprattutto sul tema del supporto all'Ucraina, diventando anche la prima tra i vertici Ue ad arrivare a Kiev a poco più di un mese dallo scoppio della guerra.
Tra i capigruppo delle rispettive famiglie politiche al Pe, uno dei più incisivi è stato il popolare Manfred Weber. Il bavarese ha infatti traghettato il Ppe per tutta la legislatura portandolo, alla soglia delle elezioni, ad essere largamente avanti nei sondaggi. Weber, nella parte finale, è stato anche l'autore di una svolta dei Popolari su alcuni dossier del Green Deal, riposizionando il suo partito alla testa delle proteste degli agricoltori. E, allo stesso tempo, il leader del Ppe ha sdoganato il tema del dialogo con una parte delle destre, guardando, soprattutto, alla composizione del prossimo Pe.
Nella famiglia dei socialisti invece si sono messi in mostra due eurodeputati italiani: Pina Picierno e Brando Benifei. Picierno, eletta vicepresidente dell'Eurocamera, ha impresso ai lavori legislativi uno sforzo aggiuntivo sul tema del supporto all'Ucraina ed alla parità di genere. Benifei, capodelegazione dem all'Eurocamera, grazie al suo ruolo di relatore dell'AiAct, il primo regolamento al mondo per l'Intelligenza Artificiale, si è guadagnato il ruolo di eurodeputato dell'anno della rivista The Parliament Magazine.
Per i conservatori di Ecr le figure centrali della legislatura sono state invece Raffaele Fitto e Nicola Procaccini, che si sono susseguiti alla guida del gruppo che rappresenta all'Eurocamera il partito europeo guidato da Giorgia Meloni. Famosa, per tutt'altri motivi, la vicepresidente greca del Pe, Eva Kaili, finita al centro della tempesta del Qatargate, lo scandalo sul traffico di influenze straniere che ha sconvolto la legislatura. Kaili, che stando alle indagini avrebbe agito in combutta con l'ex eurodeputato italiano Pier Antonio Panzeri, ha passato oltre 4 mesi nel carcere di Saint-Gilles a Bruxelles.
Diversi personaggi sono diventati celebri infine a causa delle loro bravate divenute virali. Tra loro il leghista Angelo Ciocca, immortalato mentre sventolava in aula una serie di oggetti tra cui un cappio, un trattore giocattolo e una busta di insalata. O l'irlandese Mick Wallace, uso a presentarsi in aula in ciabatte e maglia del Torino e che ha recentemente usato l'emiciclo per scaldare l'atmosfera del derby della Mole scagliando insulti, in un italiano precario, nei confronti della Juventus.
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