A Prato il candidato renziano Matteo Biffoni punta a riconquistare il comune che il centrosinistra ha perso nel 2009 dopo anni di incontrastato predominio. Negli ultimi cinque anni la carica di primo cittadino è stata ricoperta da Roberto Cenni, imprenditore del tessile, allora candidato dal Pdl. Oggi Cenni ritenta l'impresa ma con una sua lista civica 'Prato con Cenni' e il sostegno di un largo schieramento di centrodestra composto tra l'altro da Forza Italia, Udc, Fdi, Lega Nord. Biffoni invece è appoggiato da una coalizione di sette partiti che vanno da Rifondazione comunista a Scelta civica (lista Biffoni, Pd, Sel, La Città per Noi, Rc-Fds, Scelta civica, Idv).
I pratesi nelle consultazioni di domenica potranno scegliere su 9 candidati. Con Biffoni e Cenni anche Emiliano Bonini (Indipendenti per Prato e Fare per fermare il declino), Riccardo Bini (La città forte), Carlo La Vigna (Ncd e Idee per Prato), Mariangela Verdolini, candidata sindaco del Movimento 5 Stelle.
Gisberto Gallucci del Partito Umanista e Alessandro Rubino in corsa per Prato Viva.
Prato vive da anni problemi relativi alla presenza record di lavoratori cinesi. Le aziende orientali nella città del tessile, secondo gli ultimi dati, sono circa cinquemila. In dicembre sette operai hanno perso la vita nell'incendio del capannone-dormitorio dove lavoravano. L'inchiesta per omicidio colposo plurimo, disastro colposo, omissione di norme di sicurezza e sfruttamento di mano d'opera irregolare ha poi condotto all'arresto di tre cinesi e due italiani proprietari dell'immobile.
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