A ventiquattro ore dal silenzio elettorale Silvio Berlusconi prova a giocarsi il tutto per tutto con l'obiettivo di evitare la debacle per Forza Italia: la convinzione dell'ex premier è che dalle urne di domenica "possano uscire delle sorprese". Ospite della trasmissione radio Anch'io e alla vigilia di un tour mediatico, il Cavaliere lancia un nuovo appello agli elettori affinchè non 'sprechino' l'occasione: "Un voto dato alla sinistra - avverte - è un voto dato a questo governo e ogni persona di buon senso e buona volontà non può andare a votare e buttare via il voto". Ma è contro Matteo Renzi che Berlusconi riserva l'affondo più duro chiamando in causa ancora una volta la legge Severino ed il 'caso' De Luca: "Renzi - osserva l'ex premier - può intervenire con una modifica, cosa che non ha ritenuto di fare quando si e' trattato di Silvio Berlusconi", è l'accusa del Cavaliere che parla di se stesso in terza persona. Berlusconi ci tiene a ribadire che per "colpa" di quella legge lui ora "è incandidabile per sei anni". Una condizione che a suo dire è destinata a cambiare presto con la sentenza della corte dei diritti di Strasburgo. In attesa della decisione europea, l'ex capo del governo mette comunque le mani avanti ribadendo l'intenzione di voler fare un passo indietro e lavorare 'nelle retrovie' alla ricostruzione del centrodestra: "Non so se nel 2018 mi candido - dice il Cavaliere - il passo indietro me lo hanno già fatto fare e lo faccio volentieri anche io. Ma non è certo la mia presenza che non fa uscire fuori nuovi leader". Parole che suonano come una replica, in primis a Raffaele Fitto, e a quanti lo accusano di essere un ostacolo all'ascesa di un nuovo leader. Anzi, a suo giudizio, sono gli ex alleati e "rendere difficile la ricomposizione" di tutta l'area moderata: "Non posso comprendere come personali ambizioni possano contrastare un progetto così importante per il Paese".
Ed è proprio la riunificazione dei moderati il cavallo di battaglia su cui Berlusconi ha deciso di puntare in vista del rush finale della campagna elettorale. Ed è in questa logica che il leader azzurro non chiude all'ipotesi di fare le primarie, a patto che, precisa, "il Parlamento se ne interessi e faccia una legge apposita" che non le renda "manipolabili". Il duello con Matteo Renzi proseguirà seppur a distanza questa sera a Virus, la trasmissione di Rai due dove entrambi sono ospiti. La presenza del Cavaliere e del leader del Pd ha è stata al centro di un 'giallo', con le voci poi smentite di un possibile faccia a faccia: "Io non ho fatto saltare alcun confronto - precisa l'ex capo del governo - ci sarà modo di incontrarsi, io non ho timore. Ma in un momento così importante servono regole certe".
Intervista a Berlusconi - Agenzia Vista