Il passo di lato c'è stato. Beppe Grillo lo aveva promesso ed ha mantenuto la parola. Qualche uscita sul blog, video a sostegno dei candidati M5S ma nessun intervento sul palco. "Il M5S deve camminare sulle gambe di questi ragazzi. Io mi riposerò un po'", aveva detto tempo fa il comico genovese. Ed il movimento così ha fatto: campagna elettorale con i riflettori puntati su parlamentari, membri direttorio e candidati; mentre il comico genovese è restato dietro le quinte.
Un "passo di lato", come lo ha definito lui stesso, non significa che Grillo abbia intenzione di abbandonare la scena. Semplicemente il copione è cambiato: il leader politico del movimento dismette gli abiti da mattatore mediatico per indossare quelli di garante e padre politico dei cinquestelle.
La sua capacità di catturare telecamere e giornalisti con i trucchi di chi conosce bene il mondo dei media verranno dosate ed utilizzate soltanto quando necessario: certamente sarà tra i protagonisti della battaglia sul referendum di ottobre e della campagna elettorale per le prossime politiche. D'altronde, all'interno del Movimento - è il ragionamento dei vertici pentastellati - Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e molti altri parlamentari hanno raggiunto una propria "autonomia mediatica": riescono ad imporsi sulla scena anche senza il "traino di Beppe".
Ma c'è anche una valutazione più politica. "L'arma Grillo" è valida soprattutto quando si punta ad essere mediaticamente aggressivi. Non allo stesso modo, invece, se l'obiettivo è rassicurare gli elettori. L'episodio che molti nel Movimento portano come esempio è la conduzione sbagliata delle ultime settimane della campagna elettorale delle Europee 2014: alcune dichiarazioni di Grillo sui "processi popolari sul web" si rivelarono un boomerang. Non a caso i due volti delle comunali di quest'anno sono quelli rassicuranti di due donne: Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino. Nessun senso di ripicca nei confronti del leader. E Grillo è d'accordo. Grillo è a Roma ma si farà vedere soltanto al quartier generale del M5S, la sera dello spoglio. E poi alla eventuale festa per l'elezione della Raggi a sindaco di Roma. "Lì non mancherà di certo. Se dovessimo vincere, lo dobbiamo sempre anche a lui e Gianroberto".
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