Nessuno, nel Movimento 5 Stelle, sperava che le Comunali di questa sera rispolverassero l'exploit di Roma e Torino: le guerre fratricide a Genova e Palermo, l'ondata di critiche che ha oscurato le amministrazioni prima di Virginia Raggi e poi, con i fatti di Piazza San Carlo, di Chiara Appendino, hanno evidentemente pesato. Ma il flop, nei numeri, è forse più ampio, nei numeri, di quanto nel Movimento di prevedeva anche perché, negli ultimi giorni, Beppe Grillo aveva deciso di metterci la faccia chiudendo la campagna nella "sua" Genova.
Dal voto delle Comunali, quindi, esce un M5S di certo ammaccato e ammaccata esce pure la leadership di Luigi Di Maio che nelle ultime settimane ha girato in lungo e in largo l'Italia per sostenere i candidati M5S.
Un Di Maio che, come quasi tutti i suoi colleghi e lo stesso Grillo, per ora resta in silenzio. L'unico a parlare in tv è Danilo Toninelli e il responsabile riforme del M5S prova a vedere i dati elettorali da un'ottica diversa: "I nostri candidati non hanno dietro apparati che si nascondono dietro accozzaglie con i simboli di partito che spariscono dalle liste", spiega l'esponente Cinque Stelle che rilancia: "vedrete che domani saremo la prima o seconda forza politica nazionale, al di là dello schermo delle finte liste". Il flop, tuttavia, non può non indurre i vertici ad un cambio di passo e, probabilmente, gli effetti delle Comunali sono stati anche sul tavolo dell'incontro tra Grillo e Davide Casaleggio ieri a Rapallo. Al Movimento serve ora serrare i ranghi per evitare, tra l'altro, che si creino i presupposti per i blitz di Grillo via blog. Anche perché a Genova e Palermo i vertici non sono riusciti a tenere il partito: in Liguria il leader ha defenestrato la candidata (Marika Cassimatis) vincitrice delle primarie online con quel "fidatevi di me" che alla fine non ha pagato; il capoluogo siciliano, invece, è stato teatro del caso delle firme false deflagrato proprio per una delle faide interne che hanno coinvolto anche gli esponenti nazionali.
Proprio dalla Sicilia, tuttavia, il M5S proverà a ripartire. I sondaggi, per ora, lo vedono in ampio vantaggio per le Regionali e Grillo già in luglio sarà a Palermo per incoronare il vincitore delle Regionarie. E la Sicilia, nel programma grillino, dovrebbe fare da trampolino per le elezioni nazionali sulle quali il M5S continua ad essere fiducioso. Ma per questa notte, dovrà fare i conti con una sconfitta netta in tutte le grandi città. E anche a Mira, in Veneto, in una dei primi Comuni a guida Cinque Stelle, il Movimento non vince a testimonianza - si ragiona - di una classe dirigente ancora da perfezionare.
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