Come in ogni tornata elettorale, anche quella dei 1.004 comuni che ieri sono andati al voto per eleggere i nuovi sindaci è stata ricca di curiosità. In attesa del secondo turno, il ballottaggio del 25 giugno, non sono pochi i candidati che non sono riusciti ad agguantare subito la vittoria. E naturalmente per pochissimi voti. Tra questi può essere annoverato il candidato del centrodestra a Gorizia, Rodolfo Ziberna, che si è visto rimandare al ballottaggio avendo ottenuto il 49,9% di voti (8.543), pur distanziando di molto il suo 'competitor' di centrosinistra, Roberto Collini, fermo al 22,7%. Tutta colpa di una scarna manciata di voti, 23 per i più curiosi.
Un altro aspetto che ha del paradossale, anche se in questo caso la locuzione latina 'nemo propheta in patria' può tornare utile, è quello della probabile elezione a sindaco di Daniele Lorenzini a Rignano sull'Arno, il paesino in provincia di Firenze che ha dato i natali a Matteo Renzi. Lorenzini, un ex Pd e già candidato per i dem nel 2012, questa volta ha scelto la lista 'Insieme per Rignano', scelta che è stata premiata dal successo.
Anche se la giornata di ieri non sarà tra le più memorabili per il M5S, c'è anche chi tra i pentastellati non ha avuto problemi a cogliere il successo al primo turno. E' il caso di Marco Fabbri, che è stato confermato dagli elettori alla guida di Comacchio (Ferrara), peraltro con un suffragio del 50,9%. Un altro caso che ha del paradossale è quello di Giuseppe Torchio, che si è imposto nel Mantovano, a Bozzolo per la precisione, ottenendo il 71,5% di preferenze. Il neosindaco - con un passato nella Dc, transitato per la Margherita, poi nel Pd, ex parlamentare e anche ex presidente di Anci Lombardia, nonché già presidente della Provincia di Cremona - era stato dichiarato ineleggibile per non essersi dimesso da consigliere comunale di un paese vicino, Spineda. Ma lui ha insistito ed è riuscito a bissare il successo del 2014.
In una competizione in cui anche gli zero virgola contano, c'è anche chi è tornato a fare il sindaco con il 100% delle preferenze. E' successo a Roberto Salmoiraghi che è tornato ad occupare lo scranno di sindaco di Campione d'Italia con il 100% delle preferenze, e tutto questo perché, semplicemente, ha 'corso' senza avversari. Riuscendo così a tornare sindaco della cittadina lombarda, come aveva fatto nel 1994 e nel 2004. In una parte della provincia di Savona il centrodestra è ben accolto: si spiega così il filotto di vittorie archiviato da altrettanti candidati che hanno vinto a Cairo Montenotte e a Borghetto Santo Spirito. Riuscendo anche a bissare il successo a Calizzano.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA