Torna a battere un colpo in Veneto il Pd e il centrosinistra, riprendendosi il Comune di Padova, con l'imprenditore Sergio Giordani, dopo soli due anni di interregno della Lega Nord.
Esce sconfitto il sindaco "sceriffo" Massimo Bitonci, che era stato sfiduciato nel novembre 2016 dalla sua stessa maggioranza - con defezioni decisivi di Forza Italia - e che pur in vantaggio di oltre dieci punti al primo turno - 42,9% contro il 29,2% del suo avversario - non ce l'ha fatta a tornare in sella a Palazzo Moroni.
Sul successo di Giordani, che quando sono state scrutinate 192 delle 206 sezioni, è avanti con il 51,9 % (oltre 3200 voti), ha influito il modo determinante l'apparentamento raggiunto con il prof universitario Arturo Lorenzoni, forte del 22% conquistato dalla sua 'Coalizione Civica' l'11 giugno. I due nelle ultime settimane hanno girato in lungo e in largo la città euganea, sempre assieme, battendo su alcuni dei temi che più li dividevano da Bitonci, come il mega progetto per il nuovo ospedale di Padova, che il leghista si batteva per costruire ex novo, e al contrario il centrosinistra vorrebbe rifare sul vecchio policlinico. Bitonci, fermo al 48,1%, ha ammesso la sconfitta quando ancora lo spoglio era in corso.
"Faccio le congratulazioni a Giordani - ha detto l'esponente del Carroccio - I dati non sono definitivi, ma la differenza di voti è notevole e incolmabile. Abbiamo pagato probabilmente una campagna elettorale lunghissima, durata quasi 7 mesi e mezzo". Una campagna sfibrante, che non ha risparmiato per primo Giordani, ex presidente del Calcio Padova, colpito da un ictus cerebrale il 4 maggio scorso, durante un incontro elettorale. L'imprenditore è rimasto in ospedale una decina di giorni, ma ha scelto - con l'appoggio convinto del Pd, che rischiava di trovarsi senza candidato - di continuare la corsa. Fino alla vittoria di stasera.
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