Emma Bonino, leader di +Europa, ospite al forum Facebook Ansa ha risposto alle domande del direttore dell'Agenzia Luigi Contu, dei giornalisti dell'Ansa Marcello Campo e Stefano Rottigni, dello staff di Facebook e dei lettori dal Web. Ecco le principali risposte.
"Non sono feticista. La legge Fornero si può modificare, limare ma tenendo conto della compatibilità", ha detto Bonino. "Per capire la legge Fornero si deve tornare al contesto in cui fu fatta. Come tutte le leggi la puoi modificare, anche se chi ne chiede l'abolizione vorrei sapere dove trova le risorse. Ciò non toglie che non possa essere limata, ma i lavori usuranti sono stati già tolti e la speranza di vita è di 80 anni. Bisogna che tutto stia in equilibrio. Le pensioni costano 260 mld, due volte il bilancio Ue. Chiederne l' abrogazione è irresponsabile".
L'INTERVISTA A EMMA BONINO
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Le promesse dei partiti in questa campagna elettorale "si spengeranno il 5 marzo come tante candeline...", ha detto ancora Bonino. "Una campagna così sgangherata faccio fatica a ricordarla - ha spiegato - premia chi le spara più grosse. Che poi sia realistica non sembra interessare. E' una corsa al rialzo. Berlusconi dice che vuol cacciare 600 mila immigrati, Fontana 100mila dalla Lombardia, e arriva Salvini che dice che in quindici minuti caccia chiunque non abbia il permesso. Non parliamo poi di temi economici, come se non ne avessimo.... Io voglio provare a far sì che ci sia una sorpresa il 4 marzo: che gli astenuti sentano la responsabilità civile di contribuire al futuro del Paese" ha auspicato -. Il mio obiettivo - sostiene - è di portare a votare una parte consistente di quel 30-35% che si vuole astenere, a cui la stampa dà una mano: se continuate ogni giorno a pensare cosa succede il 5 marzo non è un grande stimolo per andare a votare...".
"Il nostro europeismo - dice Bonino - rispetto al Pd è più determinato, costante, tetragono, non altalenante e più appassionato, più attento alle procedure. L'Ue implica un' attenzione ed una politica costante, un modo di vedere come funziona, di come trarre profitto dal progetto europeo", aggiunge. "Io voglio provare a far sì che ci sia una sorpresa il 4 marzo: che gli astenuti sentano la responsabilità civile di contribuire al futuro del Paese" ha affermto Emma Bonino. "Il mio obiettivo - sostiene - è di portare a votare una parte consistente di quel 30-35% che si vuole astenere, a cui la stampa dà una mano: se continuate ogni giorno a pensare cosa succede il 5 marzo non è un grande stimolo per andare a votare...".
"Migranti è problema ma può essere ben gestito" - Il problema dell'immigrazione irregolare "non va negato, ma va gestito" anche perché è irrealistico proporre l'espulsione di tutti gli irregolari" ha evidenziato Emma Bonino,. "Ciò che allarma - ha osservato la leader di +Europa - sono i 400-450 mila irregolari. Se regolarizzassimo chi già lavora ma in nero, la palude di irregolarità si prosciugherebbe di molto". In più si potrebbe ricorrere ad altri strumenti usati in altri Paesi, come "la sponsorship". "Non dico che non è problema - ha insistito - non la faccio facile. Non si mette la polvere sotto tappeto, ma non si espellono 600 mila irregolari anche perché abbiamo accordi per il rientro con soli 4 Paesi. Se ben gestita l'immigrazione può essere utile". "Io non sono Thatcher ma Beveridge. Non lacrime e sangue ma liberalismo: la libera concorrenza aiuta la meritocrazia" ha anche detto Emma Bonino. "Il familismo non aiuta la meritocrazia e non è un valore ma ferma la produttività del Paese", sostiene Bonino precisando di non voler fare "nessun riferimento preciso" come ad esempio al caso De Luca.
"Chiedo il congelamento della spesa pubblica a valori nominali" ha sottolineato Emma Bonino. "Prendiamo le municipalizzate, al 100% pubbliche: sono tutte in rosso da tempi immemorabili con servizi pessimi. Proponiamo la messa a gara di questi servizi, che siano aperti a pubblici e privati, a partire dal settore dei rifiuti", conclude.
"Nel processo che spero si rimetta in moto in Ue penso che quello dell'integrazione debba diventare una politica comune" ha affermato Emma Bonino. "Nel 2003 con il Trattato di Dublino non avevamo capito quello che sarebbe successo. Proponemmo nel 2012 un referendum per adeguare la Bossi Fini e non arrivammo a raccogliere le firme necessarie. La Ue oggi può fare poco perché la 'saggezza' degli Stati membri non ha mai voluto che l'integrazione divenisse una competenza europea ma è rimasta una responsabilità nazionale, come il controllo delle frontiere esterne" ha aggiunto.
"Non sono feticista. La legge Fornero si può modificare, limare ma tenendo conto della compatibilità" ha sempre detto Emma Bonino al forum Facebook Ansa. "Per capire la legge Fornero si deve tornare al contesto in cui fu fatta. Come tutte le leggi la puoi modificare, anche se chi ne chiede l'abolizione vorrei sapere dove trova le risorse. Ciò non toglie che non possa essere limata, ma i lavori usuranti sono stati già tolti e la speranza di vita è di 80 anni. Bisogna che tutto stia in equilibrio. Le pensioni costano 260 mld, due volte il bilancio Ue. Chiederne l' abrogazione è irresponsabile".
Emma Bonino, la carriera per immagini LE FOTO
"Il discrimine per noi è tra un governo europeista, più o meno timido, e un governo sovranista che ci vedrebbe all'opposizione. La Legge elettorale non prevedeva programmi comuni, per questo abbiamo fatto la scelta di apparentamento con Pd, perché per noi la vera sfida e il vero pericolo è il blocco sovranista che va da Di Maio all'altra parte. Di qui c'è un blocco europeista, magari più timido di come siamo noi".
"Sulla Cannabis c'è già una legge di iniziativa popolare che non decade alla fine della legislatura. Poi abbiamo avuto una legge mal applicata sulla marijuana terapeutica, ma rimane per noi un dato importante: proibire dei comportamenti individuali che non rechino danno ad altri, produce solo il mercato nero. Legalizzare è meglio di proibire".
"Non sono una grande frequentatrice dei social ma vorrei mettere in guardia dalla dipendenza", ha concluso Emma Bonino che invita a non stare sempre sui social almeno quando si sta a casa o in compagnia per riuscire a trovare ancora degli "spazi di confronto" e di discussione "dal vivo".