La Farnesina si riserva "ogni possibile azione legale a tutela della propria immagine" in merito al servizio tv delle Iene in cui si denunciavano presunti brogli elettorali nel voto degli italiani residenti in Germania. Dall'esame del video, si legge in una nota del ministero degli Esteri, "emergono infatti serie incongruenze". Nell'esame della vicenda, sottolinea la Farnesina, sarà coinvolta anche l'unità della polizia postale competente per il contrasto alle cosiddette 'fake news'.
Tra le "incongruenze" la Farnesina segnala il fatto che "la tipografia nel video non è quella incaricata dal Consolato Generale di Colonia per la stampa del materiale elettorale. Le schede che appaiono non sono abbinate a certificati elettorali (che contengono i codici elettori) e pertanto risultano inutilizzabili. Nel video non appaiono le buste preaffrancate obbligatorie per legge per la restituzione all'ufficio mittente". Inoltre, "secondo il video la compravendita delle schede avrebbe avuto luogo nella serata del 28 febbraio: ove tale circostanza fosse accertata, i tempi di spedizione non sarebbero comunque stati sufficienti per far giungere il materiale entro il 1 marzo al Consolato. Lo stesso Consolato, in effetti, ha ricevuto regolarmente per posta il 1 marzo solo 1500 plichi, numero del tutto in linea con gli arrivi di quei giorni. Non si esclude, quindi, che le schede riprese nel video siano in realtà solo delle false copie inutilizzabili".
"Già il 16 febbraio scorso - conclude la nota -, il Consolato a Colonia aveva denunciato alla Procura della Repubblica i tentativi di inquinare e delegittimare il voto in quella circoscrizione consolare; lo stesso Consolato ha effettuato regolari visite ispettive presso la tipografia, fino alla consegna del materiale elettorale dalla tipografia alle Poste tedesche".
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