Cercasi successore di Renzi disperatamente. Al Nazareno si contano le ore che mancano alla riunione della direzione nazionale. L'appuntamento è nel pomeriggio di lunedì, alle 15, con all'ordine del giorno la presentazione ufficiale delle dimissioni del segretario. Provvisoriamente ne prenderà il posto il suo vice, Maurizio Martina, almeno fino all'assemblea nazionale di metà aprile. Solo che il Pd non può perdere tempo, perché incombono le scadenze dell'avvio di legislatura: l'elezione dei presidenti delle Camere, le consultazioni al Quirinale, la formazione del nuovo governo, temi sui quali l'unità del partito in questo momento non è granitica.
Renzi e i suoi fanno il tifo per un'alleanza tra i Lega e cinque stelle, che sposterebbe Di Maio a destra e darebbe al Pd l'opportunità di recuperare i voti di sinistra finiti al M5s.
In questo schema per il Pd c'è solo una strada: quella dell'opposizione dura, senza accordi sulle presidenze delle Camere.
Ma per l'elezione delle cariche istituzionali ci sono ancora due settimane da attendere. Invece riguarda l'oggi il nodo principale che deve sciogliere urgentemente: la scelta di chi prenderà il posto di Renzi.
Per ora in campo c'è Nicola Zingaretti, l'unico Pd uscito bene dalla notte del quattro marzo con la sua vittoria alla regione Lazio. Per contrastare il progetto del governatore del Lazio, i renziani puntano le loro carte sul ministro Graziano Delrio. La speranza è di farlo eleggere direttamente dall'assemblea di metà aprile, dove i numeri sono dalla loro parte, e tenerlo in sella fino al 2021.
Chiamparino, priorità ora è gestione collegiale partito - "La priorità in questo memento per il Pd è trovare una gestione collegiale e unitaria. Le divisioni che si sono verificate fino ad oggi sono una delle cause della sconfitta elettorale. Sui grandi temi poi si può anche chiedere il parere della base, come ha fatto l'Spd in Germania". Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino,a L' intervista di Maria Latella su SkyTg 24. Alla domanda se intenda candidarsi per la segreteria, annunciando tale candidatura alla direzione del partito di lunedì, il presidente del governo piemontese ha ribadito la necessità di una gestione collegiale "che sarebbe un grande punto di partenza da quale ricominciare". "Io ho una carica istituzionale che devo continuare a coprire - ha aggiunto - comunque se c'è da dare una mano ci sono". "Del Rio, Calenda, Zingaretti o Veltroni segretario?" A questa domanda Chiamparino ha spiegato di avere stima e amicizia per tutti e quattro. "Se questi quattro esponenti del partito provassero a mettere su una gestione collegiale dalla quale riprendere i lavori, beh, credo che questo potrebbe già essere un primo, importante segnale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA