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Eravamo bambini, noir tra vendetta e innocenza perduta

Eravamo bambini, noir tra vendetta e innocenza perduta

Lapice, Richelmy Guidone in film di Martani a Alice nella città

ROMA, 20 ottobre 2023, 15:00

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un monologo, nato 15 anni fa, Zero, scritto e interpretato da Massimiliano Bruno, voce e corpo di tutti i personaggi, dà vita a un dramma noir sull'innocenza perduta, il senso di vendetta e lo scontro generazionale contro un potere che annienta anche gli affetti, in Eravamo bambini di Marco Martani, con Lorenzo Richelmy, Alessio Lapice, Lucrezia Guidone, Giancarlo Commare, Francesco Russo, Romano Reggiani e Massimo Popolizio. Il film che debutta alla Festa del Cinema di Roma in Alice nella città, arriverà in sala tra febbraio e marzo con Europictures.
    "Di trasformare il monologo in un film (producono Minerva Pictures e Wildside, in collaborazione con Vision Distribution e Sky) , "parlavamo con Massimiliano Bruno (qui cosceneggiatore) da 15 anni - spiega Martani, che torna al noir 16 anni dopo Cemento armato -. Ci siamo divertiti a raccontare una storia che è molto attuale. perché oltre al genere di dramma noir, è centrale la contrapposizione tra generazioni, con il potere politico che schiaccia i giovani protagonisti".
    Mescolando più piani temporali, troviamo cinque amici d'infanzia che da adulti, tutti alle prese con fratture interiori, decidono di ritrovarsi nel paese calabrese della prima parte della loro vita, per fare i conti con un terribilie trauma vissuto 20 anni prima. Conosciamo così Gianluca (Lapice), poliziotto che non sa controllare le sue reazioni; Walter (Richelmy) rockstar che dà voce ai propri demoni sul palco; Margherita (Guidone), tanto dedita al fratello pieno di problemi, Andrea (Reggiani), quanto instabile nel controllo dei rapporti. Ad accoglierli in paese c'è l'unico degli amici che non se n'è andato, soprannominato da tutti 'Cacasotto' (Russo). Con loro, assume un ruolo anche Peppino (Commare), figlio del potentissimo onorevole Rizzo (Popolizio) .
    "Il film è come una tragedia corale, ognuno dei personaggi ha dentro una parte oscura, che esplode - aggiunge Martani -.
    Racconto.un istinto primario che prende il sopravvento, anche se in maniera cosciente sai che non è la soluzione. La storia, anche politica, di questi giorni ci fa capire che la vendetta non porta a nulla".
   

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