"Questo film parte dall'ansia ed è stato pensato in un'estate di grandissimo caldo in cui mi sono chiesta: cosa succederebbe se il mondo fosse sempre cosi bollente, cosa che implica costanti rallentamenti? È stato scritto poi durante la pandemia anche attraverso lunghe sedute psicanalitiche su zoom con gli sceneggiatori". Così Ginevra Elkan racconta come è nato 'Te l'avevo detto', già in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival, con Valeria Bruni Tedeschi, Danny Huston, Greta Scacchi, Riccardo Scamarcio, Andrea Rossi, Alba Rohrwacher, Valeria Golino, Marisa Borini e Sofia Panizzi, presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public.
E ancora la regista: "È stato allora che ho sentito il bisogno di raccontare questa storia. Quell'estate mi ha ricordato la Bibbia con le sue catastrofi naturali: visioni apocalittiche, invasioni di grilli, animali allo stato brado e peccatori puniti". Un film corale, questo 'Te l'avevo detto', con personaggi, grotteschi alle prese con i propri demoni, sesso, cibo, droghe, alcol e religione, il tutto alimentato da un caldo infernale, senza speranza, in una fotografia dai toni arancioni.
C'è Valeria Golino, una rumorosa e colorata porno star non più nel fiore degli anni di nome Pupa (vestita e truccata come Cicciolina); c'è poi Valeria Bruni Tedeschi, madre psicopatica, che sembra essere ossessionata dalla religione come da Pupa (che le avrebbe portato via il marito) e Alba Rohrwacher, artista alcolizzata che perde la custodia di suo figlio a causa del suo ex, interpretato da Riccardo Scamarcio. Ci sono poi un sacerdote (Danny Huston) che insieme alla sorella (Greta Scacchi) deve spargere le ceneri della madre forse non troppo amata in un cimitero acattolico. Infine c'è Mila (Sofia Panizzi), giovane figlia bulimica di Valeria Bruni Tedeschi e assistente di un'anziana signora.
"Mi sono immedesimata nell'ansia del mio personaggio di Gianna facilmente perché sono molto ansiosa, ossessiva e angosciata.
Insomma mi sono sentita sullo stesso piano del mio personaggio" dice Valeria Bruni Tedeschi divertita e sorniona. Mentre la Golino dice della sua Pupa: "È un personaggio apparentemente distante da me che ho interpretato liberandomi da certi pregiudizi, ma l'ossessione di Pupa per un corpo giovane a tutti i costi, la stessa voglia di sedurre, la paura di invecchiare non sono poi cose così lontane da me". Per la Rohrwacher: "Tutti questi personaggi meriterebbero un film a parte e Caterina, che interpreto, mi ha lasciato moltissimo, nonostante io non sia dipendente dall'alcool come questa donna verso cui provo una grandissima tenerezza". "Mi sono sentita fortunata, ho interpretato un personaggio che parla molto alla mia generazione. Mila - dice Sofia Panizzi - sfoga la sua ansia con il cibo e poi teme che questo si veda sul corpo. Quello che le manca è l'amore per se stessa e per le persone che la circondano".
Non mancano riferimenti biografici, diretti o indiretti, in questo film dell'Elkann. Rivela la regista: "Sono cresciuta in una casa dove venivano molti preti e in particolare ce n'era uno simpatico che beveva e mangiava, spirituale e anche umano a suo modo". Il significato del titolo, riconosce la regista, è un monito verso un futuro disastro climatico e comunque dice l'Elkann: "È una cosa molto irritante sentirsela dire, ma piace molto dirla".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA