Noir molto realistico, splendidamente recitato e pieno delle ombre di una generazione zero che dire confusa è poco. È quello che mostra Holiday di Edoardo Gabbriellini, terzo e ultimo film italiano in concorso in questa 18/a edizione della Festa del cinema di Roma dopo la prima mondiale al Toronto International Film Festival. Siamo a Genova, qui Veronica (Margherita Corradi), una ragazza diciottenne, dopo un lungo processo e due anni di prigione per l'omicidio della madre e del suo amante ritrovati in una piscina, viene riconosciuta innocente. La ragazza ha certo tutta la vita davanti, ma è difficile per lei guardare al futuro quando gli occhi di tutti sono ancora rivolti a quel tragico evento. Attraverso i ricordi suoi e della migliore amica Giada (Giorgia Frank), la ragazza riavvolgerà il nastro di una storia che più si mostra in tutti i particolari, più si fa torbida e ambigua. Gabbriellini ha firmato anche il soggetto di questo film, in sala con Europictures come evento il 23, 24 e 25 ottobre, con Carlo Salsa e Michele Pellegrini per una produzione Vision Distribution, società del gruppo Sky, e CinemaUndici in collaborazione con The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, e la Frenesy Film di Luca Guadagnino. "Tutto è partito dalla foto di un'adolescente vista su uno di quei giornali online dai quali, pur criticando mio figlio che ci va sempre, vengo attratto anche io in maniera irrazionale. Questa foto mostrava semplicemente una ragazzina nel cortile di un carcere" sottolinea Gabbriellini, alla terza regia dopo B. B. e il cormorano e Padroni di casa. "Ora la foto di quella ragazzina - continua il regista - mi è rimasta appiccicata addosso e mi ha fatto pensare a quell'adolescenza interrotta. Così ho iniziato a scrivere per rispondere a questa domanda e mi sono accorto che nello sguardo con cui raccontavo la storia c'era una sorta di rimprovero alla mia generazione che, alla fine, non ha mai imparato a diventare adulta. Non solo: c'era anche una grande curiosità per la loro l'età, l'età degli assoluti e, allo stesso tempo, delle fragilità più assurde in cui ciascuno prova a costruire con fatica anche artificiosa la propria identità". Va detto che Margherita Franchi e Giorgia Frank, le due protagoniste, non erano mai state davanti alla macchina da presa: "Ma questo ha regalato a me e al film - dice Gabriellini - tanta verità e anche un po' della loro amicizia. Per me e Carlo Sansa, il co-sceneggiatore, Holiday è quasi un romanzo di formazione nella cornice di un thriller. Lo spettatore si ritrova insomma talmente vicino emotivamente alle ragazze che l'interesse sui fatti quasi sfuma e a contare sono i movimenti più intimi di queste due giovani".
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