/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Miriam Leone, 'finalmente una storia siciliana senza mafia'

Miriam Leone, 'finalmente una storia siciliana senza mafia'

Al Rome Film Fest la serie Disney I Leoni di Sicilia

ROMA, 24 ottobre 2023, 10:06

di Francesco Gallo

ANSACheck

RIONDINO E LEONE, 'NOI I LEONI DI SICILIA ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

RIONDINO E LEONE,  'NOI I LEONI DI SICILIA ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
RIONDINO E LEONE, 'NOI I LEONI DI SICILIA ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Noi siciliani siamo una multi etnia e questo è una ricchezza. Certo la nostra cultura è anche quella del 'si fa ma non si dice', di chi osserva tutto quello che fai e ti dice quello che devi fare. Mia nonna, ad esempio, mi ripeteva sempre: 'devi imparare a fare il letto, se no non ti sposi'. Era una donna del 1914 che dal 1940, anno della morte del marito, fino al 1997 si è vestita totalmente di nero.
    Comunque, al di là di tutto, viva questa storia siciliana che parla finalmente di cose belle e non di mafia". Così oggi alla Festa di Roma Miriam Leone, attrice catanese al sesto mese di gravidanza, parla de I Leoni di Sicilia, serie tv che racconta la storia della famiglia Florio.
    Tutto inizia nel 1799 quando Paolo Florio, capostipite della famiglia, dalla nativa Bagnara Calabra approda insieme a fratello e moglie in quella Sicilia in cui di soldi, di 'piccioli', ne farà tanti.
    La serie, presentata oggi al Rome Film Fest, e che debutterà il 25 ottobre in esclusiva in Italia su Disney+ con i primi quattro episodi (mentre i restanti quattro saranno disponibili a partire dal 1° novembre) è firmata da Paolo Genovese e ci racconta di questi due fratelli Paolo (Vinicio Marchioni) e Ignazio (Paolo Imbruglia), piccoli commercianti di spezie, fuggiti dalla Calabria colpita dal terremoto. A Palermo iniziano con una bottega malmessa di spezie e da lì danno vita a un'attività florida che poi il giovane figlio di Paolo, Vincenzo (da adulto interpretato da Michele Riondino), con le sue idee rivoluzionarie, trasformerà in un impero. A sconvolgere la vita di quest'ultimo, in un'epoca dove la nascente borghesia e la decadente aristocrazia erano inevitabilmente in lotta, sarà l'arrivo di Giulia (Miriam Leone), una donna intelligente, forte e indipendente.
    I Leoni di Sicilia racconta questa storia fino all'Unità d'Italia del 1861 quando i Florio erano tra le famiglie più ricche con una flotta di novantanove navi e un impero che spaziava dalla chimica al vino, dal turismo all'industria del tonno.
    Nel grande cast di questa serie che approderà in cento paesi ed è tratta dal romanzo omonimo di Stefania Auci, anche Donatella Finocchiaro, Eduardo Scarpetta, Ester Pantano e Adele Cammarata. "Ho regalato questo libro a mia madre e mia zia perché parla di noi - dice ancora Miriam Leone -. Il mio personaggio di Giulia ha combattuto per noi donne. Sono innamorata di Lei, della sua libertà, perché si rende conto che non fa la vita che vorrebbe. A un certo punto dice: perché mio fratello può fare certe cose e io no? Insomma Giulia: grazie di averci liberate".
    Dice invece Genovese di questa mega-produzione in cui sono stati ricostruiti tre quartieri di Palermo in tutti i particolari: "Non conoscevo questa storia che mi ha colpito molto. Ci sono dentro tanti contrasti su diversi livelli: i moti rivoluzionari, l'arrivo di Garibaldi, la borghesia che cresce e poi c'è la rivoluzione personale di Vincenzo e Giulia". "È vero - conclude il regista - ci sono molte cose che ricordano il Gattopardo, ma lì c'era immobilismo, qui trasformazione".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza