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Christian De Sica, la mia prima volta da uomo buono

Christian De Sica, la mia prima volta da uomo buono

Con Teresa Saponangelo protagonisti de I limoni d'inverno

ROMA, 28 ottobre 2023, 10:36

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Dov'è l'Italia in cui Aldo Fabrizi diceva contento: 'È domenica! Oggi c'è il pollo!'?" Questo uno dei momenti più belli dell'incontro con Christian De Sica protagonista, insieme a Teresa Saponangelo, del film I limoni d'inverno passato oggi al Festival del cinema di Roma. "È la mia prima volta da uomo buono e per bene. Ho sempre fatto il maschilista, il misogino. D'altronde si ride con il demonio, non con San Francesco. In Limoni d'inverno c'è bontà, amore, amicizia, bisogna anche raccontare il bello e il buono nel nostro Paese" dice l'attore che nel film è Pietro, ex professore di liceo che sta cercando di scrivere un libro. Grazie alla vicinanza del suo terrazzo con quello di Eleonora (Saponangelo), sposata con un fotografo e con una vocazione artistica troppo soffocata, i due, complice il giardinaggio, intessono un profondo legame. Eleonora dà a Pietro quella compagnia e quell'affetto di cui ha sempre più bisogno, e quest'ultimo la sostiene facendole capire il vero valore della vita a cui non si deve mai rinunciare. Pietro, uomo buono e gentile, comincia a un certo punto a perdere colpi, non sta più bene. È iniziata per lui una malattia che lo allontana progressivamente dalla vita consapevole, ma nonostante questo, non dimenticherà del tutto la sua Eleonora.
"Il fatto è - continua De Sica che sta attualmente girando una commedia per Netflix, Ricchi a tutti i costi di Giovanni Bognetti - che si racconta sempre il nero e questo è sbagliato. Oggi credo funzionerebbe molto una commedia elegante alla William Holden. La gente correrebbe sicuramente in sala, ha bisogno di certe cose. Ci sono tante famiglie felici che nessuno racconta. Mio padre stesso era un vero maestro nel mettere la bontà dentro una storia". E ancora sui ruoli non comici della sua vita: "Ho fatto una volta una Medea e, per Avati, un ruolo drammatico ne Il figlio più piccolo, ma ero un padre mascalzone. Il fatto è che sono stato legato ad Aurelio De Laurentiis e ai suoi film di Natale con contratti lunghissimi che mi hanno impedito di poter accettare ruoli diversi. Oggi, proprio De Laurentiis si è accorto che in 'Vita da Carlo' funzioniamo davvero bene io e Verdone. A saperlo, ha detto, vi avrei fatto lavorare insieme e non separati". Da parte di Teresa Saponangelo tanta felicità di aver interpretato Eleonora anche se confessa non ha affatto il pollice verde che mostra nel film, mentre riguardo a come affrontare le difficoltà, dice: "Credo più al supporto di amici che al singolo individuo che mi sta accanto". È diverso per De Sica: "Sono cinquant'anni che sto con Silvia - Verdone, ndr - le devo tutto. Senza di lei sarei stato perso, è lei che mi ha spinto a fare il teatro ed è una donna con la quale ancora rido". Che comicità avremo in futuro con il politicamente corretto? "Il politicamente corretto è una stronzata, la risata nasce dalla cattiveria, fa ridere uno che cade non uno che corre. Anche Feydeau non era così gentile se lo si guarda bene. Solo Zalone se ne frega di tutto questo e va avanti lo stesso". Come mai? "Perché muove tantissimi soldi".

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