"Le vostre opinioni non contano affatto": è la frase chiave di Le Deuxième Acte, commedia sgangherata e folle di Quentin Dupiex che apre stasera la 77/a edizione del Festival di Cannes. Un film nel film, sempre in bilico tra realtà e finzione, che indica, tra ironia e straordinarie performance attoriali, che il futuro del cinema è ormai dell'Intelligenza Artificiale e dei suoi algoritmi. Al di fuori di questi, nessuna libertà con buona pace di tutti. Questa la semplice trama: la bella Florence (Léa Seydoux) vuole presentare a suo padre, Guillaume (Vincent Lindon), David (Louis Garrel), l'uomo di cui è perdutamente innamorata. Ma David non è affatto attratto da lei e vuole gettarla invece tra le braccia del suo amico Willy (Raphael Quenard). Questi quattro personaggi si incontrano in un ristorante in mezzo al nulla che si chiama appunto Le Deuxième Acte ed è gestito da un imbranato barman (Manuele Guillot). E ancora: David deve contenere le intemperanze non politicamente corrette del suo amico Willy che ce l'ha con tutto ciò che non sia chiaramente maschio o femmina. David è invece quello apparentemente liberale, aperto al nuovo e Guillaume, un macho macho un po' trombone specie quando fa sapere a tutti che è stato chiamato per girare un film con Paul Thomas Anderson "il regista più grande di tutti". E infine Florence, molto più concreta e solida di quanto voglia far credere.
Fin qui è pura fiction, da cui però appena possono gli attori fuggono per rivelare la loro vera natura, spesso del tutto opposta a quella rappresentata. Lo sguardo assurdo e cinico del regista stakanovista, che ha sbancato i botteghini in Francia con Yannick ed è anche musicista elettronico sotto l'alias Mr Oizo, si sente tutto anche in questo film in cui si ride spesso non solo di cinismo, ma anche di comicità immediata, da cinema muto (eclatante la scena del barman alle prese con una bottiglia di vino rosso). Comunque apertura tutta francese quella di quest'anno - proprio come l'anno scorso quando era toccato a Jeanne du Barry - La favorita con Maïwenn e Johnny Depp - e sicuramente nel segno di un maggior disimpegno in un festival che non manca di temi forti. Tornando a Le Deuxième Acte e alla frase chiave "Le vostre opinioni non contano affatto", è appunto la replica del regista virtuale, prodotto dell'intelligenza artificiale, rispetto alle richieste di chiarimenti da parte degli attori. Ora il regista non è altro che un immagine virtuale sul laptop di un addetto della produzione, ma ha le idee chiare, non transige. Un esempio su tutti: indica agli attori che in caso di scarsa aderenza alle frasi del copione, il sistema è in grado di correggerle, ma con relativo addebito economico sul loro compenso. Benvenuti nel futuro.
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