Si può amare fin dentro la tomba? Sì, se ti chiami David Cronenberg e sei da sempre ossessionato dal corpo e dalle sue trasformazioni fin dentro la morte. Da qui l'idea di The Shrouds (Il sudario), film dedicato alla moglie Carolyn scomparsa nel 2017, e in concorso al Festival di Cannes.
Si tratta di un thriller-horror con protagonisti Diane Kruger e Vincent Cassel e, nella parte finale, anche di una intricata e confusa spy story.
Ora, immaginate di essere perdutamente innamorati di vostra moglie, come lo è il protagonista Karsh (Cassel) della sua Becca (Kruger), così quando la donna muore colloca nella sua bara, dove ha promesso di raggiungerla, una telecamera attivabile con una semplice app del suo smartphone. Non solo: Karsh, che ha una mentalità imprenditoriale, fa di questa sua mania un'impresa, costruendo un intero cimitero con queste caratteristiche e fornito anche di un ristorante alla moda.
Quando però alcune delle tombe vengono vandalizzate, Karsh cerca di indagare su chi sia l'artefice di questo attacco e quali siano le sue motivazioni. E da qui tutto si complica.
L'uomo intraprende prima una storia con la sorella gemella di Betta (sempre Kruger, che interpreta poi anche un Avatar), scopre che il marito di lei, a cui ha affidato tutto il software, lo ha tradito e, infine, che dietro la profanazione delle tombe c'è forse un complotto russo-cinese.
Tra sogni di sesso con la moglie mutilata dalla sua lunga malattia e sesso vero con la sorella di lei, Karsh sembra non riuscire a sfuggire all'incantamento per quella moglie "il cui corpo era il mondo".
"Quella tecnologia potrebbe esistere - dice il regista canadese che con The Shroud porta in concorso a Cannes il suo settimo film dopo il controverso Crash nel 1996 -. Le persone che leggono di questo film potrebbero pensare sia un horror, un'opera soprannaturale, per me è invece un lavoro realistico.
Non è affatto fantastico, potrebbe davvero accadere. Anche se va detto che sono comunque ateo, non credo nell'aldilà".
E ancora Cronenberg: "Certamente alcune cose dette nel film sono vere. Ad esempio, quando mia moglie venne sepolta, volevo essere nella bara con lei. Non potevo immaginare di abbandonarla. Naturalmente, nel mondo reale questo non è possibile. Ma questo è stato il primo momento di ispirazione, perché oggi l'unico modo in cui puoi essere nella bara è usando la tecnologia".
Infine, sottolinea il regista, "al di là di qualsiasi considerazione cinematografica sul body horror, un termine tra l'altro non mio, quello che conta è l'estetica. Karsh quando sogna dice a sua moglie: 'sei ancora sessualmente attraente, ti voglio ancora, sei ancora bella. Posso adattare la mia estetica a qualsiasi cosa sia diventato il tuo corpo perché ti amo e saremo legati per sempre'. Questo era quello che volevo dire".
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