Dal G7 di Borgo Egnazia esce un risultato "molto importante" perché è stato mostrato il "volto compatto dell'Occidente, delle democrazie occidentali, senza incrinature nei confronti della Russia e a sostegno dell'Ucraina". Questo il bilancio della prima giornata del summit dei sette Grandi fatto dall'ambasciatore Giampiero Massolo, diplomatico di grande esperienza e già sherpa al G8 e al G20.
In modo particolare, secondo Massolo, il risultato ottenuto sull'accordo per l'utilizzo dei profitti degli asset russi congelati, è "un gesto molto concreto perché rappresenta un supporto significativo alla difesa e all'economia, al sostegno economico". L'iniziativa, che consente di dare a Kiev circa 50 miliardi di euro ottenuti con la garanzia dei profit degli asset russi, consente un "flusso permanente' di risorse sottraendolo - sottolinea Massolo - a 'quello che può essere un orientamento in qualche modo diverso di una futura amministrazione americana". Insomma un provvedimento che potrà rimanere anche nel caso di elezione di Donald Trump alla Casa Bianca il prossimo novembre.
Un'operazione analoga è in atto sugli aiuti militari all'Ucraina, in vista del vertice Nato di Washington a luglio. Ci sarà infatti - osserva l'ambasciatore - un passaggio di consegne da parte del gruppo di Ramstein con la guida che andrà sotto l'ombrello della Nato. Si tratta infatti di dare sostenibilità nel tempo a questo sforzo occidentale. Massolo sottolinea che entrambe le iniziative, quella sui profit degli asset russi e quella sulle armi, non sono offensive ma difensive e quindi pienamente lecite. Il tema dell'Africa viene sottolineato con forza da Massolo, secondo il quale la presidenza italiana ha "centrato l'obiettivo" di mettere l'Africa al centro del dibattito con "un approccio nuovo".
La "logica innovativa" del piano Mattei è infatti quella di proporre ai Paesi africani di "crescere insieme" sostenendo lo sviluppo "nell'interesse comune". Il piano Mattei si lega bene all'approccio del G7, secondo Massolo, almeno su 3 punti: la questione delle migrazioni che coinvolgono tutto il mondo, la necessità ai aiutare i Paesi africani nella produzione di energia per loro stessi e, infine, la Partnership, proposta dagli Usa, per le infrastrutture e la crescita e che ha una logica molto simile al Piano Mattei.
Sul ruolo del G7, Massolo ritiene che sarebbe velleitario considerarlo "il governo del mondo", ammesso che lo sia mai stato. Lo dimostrano il Pil, la crescita demografica e il livello di sviluppo raggiunto da molti Paesi emergenti. Il G7 invece è "rinato" come "primario foro di consultazione e coordinamento tra le democrazie occidentali". Ma sarebbe "riduttivo considerarlo soltanto questo". É invece importante coinvolgere anche alcuni dei principali Pesi del mondo con i quali "riteniamo di poter fare un pezzo di strada insieme".
"Al G7 - sintetizza Massolo - siamo alleati, possiamo non andare d'accordo su alcuni temi ma condividiamo i principi e i valori. Con gli altri Paesi non condividiamo i valori ma possiamo fare un pezzo di strada insieme".
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