Era l'unica donna, la prima, ad essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza, l'organismo che prende le decisioni finali. Ora la palestinese Jamila al-Shanti, 68 anni, ha raggiunto un altro primato: nel cuore della notte, è rimasta uccisa in un'incursione aerea israeliana sulla sua casa di Gaza City.
La dottoressa al-Shanti, eletta nel 2021, aveva lavorato come docente all'Università Islamica della Striscia, ma di lei le cronache hanno sempre raccontato soprattutto che era la vedova di un membro fondatore di Hamas, Abdel Aziz al-Rantisi, ucciso nel 2004 in un attacco israeliano durante la seconda Intifada. Oggi Hamas ha ricordato in una nota che era stata "la fondatrice dell'ala femminile dell'organizzazione ed era diventata un obiettivo di Israele nel 2008, dopo il successo della marcia delle donne, che portò alla rottura dell'assedio a un gruppo di attivisti palestinesi alla moschea di Umm al-Nasr a Beit Hanoun, nella parte settentrionale dell'enclave".
Jamila, nata nel campo profughi di Jabalia a Gaza, con il suo viso segnato, chiuso nel velo nero, era considerata una visionaria tra le fila femminili della fazione. In vista delle elezioni del 2021, intervenendo ad una trasmissione della tv palestinese Al-Aqsa, Al-Shanti affermò che la presenza di donne nella leadership di Hamas si sarebbe rivelata preziosa per il futuro del movimento. Più volte ai media aveva dichiarato che sicuramente Hamas avrebbe fatto cose importanti per le donne palestinesi: "Ci sono tradizioni qui che dicono che la donna deve avere un ruolo secondario, che deve stare in fondo. Ma questo non è l'Islam. Hamas eliminerà molte di queste tradizioni. Le donne usciranno di casa e parteciperanno. Questo non significa che ci allontaneremo dalla legge islamica. La gente pensa che la legge islamica preveda il velo, la chiusura e la permanenza in casa, ma è sbagliato. Una donna può uscire velata e fare ogni tipo di lavoro senza problemi".
Lei ne era un esempio, ma le più liberali nel suo popolo non avevano nascosto la preoccupazione per l'ascesa del partito a Gaza. Né l'angoscia quando per le vie della città si erano cominciate e vedere le prime donne completamente coperte dall'abaya nera, compreso il volto. Solo gli occhi liberi. Oggi un attivista palestinese ha dichiarato che non sono ancora chiari i dettagli del raid in cui è stata uccisa Jamila al-Shanti. Di sicuro c'è che la sua personalità aveva aperto un varco per le palestinesi. E non solo perché era stata la moglie di al-Rantisi, medico e politico che assunse la guida dell'organizzazione dopo l'assassinio dello sceicco Ahmed Yassin. La sua macchina fu centrata da una razzo mentre attraversava la Striscia.
Due anni dopo Jamila è entrata in politica a pieno titolo con l'elezione a membro del consiglio legislativo di 'Cambiamento e riforma', affiliato al movimento Hamas. Dopo il suo ingresso nell'organizzazione, l'anziano dirigente di Hamas Suheil Al-Hindi aveva sottolineato: "Il nostro movimento rispetta le donne palestinesi, la loro lotta, il loro eroismo e i loro sacrifici". Hamas l'ha salutata così: "Piangiamo la nostra martire, continueremo sulla sua strada".
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