Giunto all'età di 85 anni, l'agricoltore Shlomo Ron - un signore di aspetto gioviale, con un paio di baffi ed occhi ammiccanti - sarebbe rimasto molto sorpreso nell'apprendere che un giorno sarebbe divenuto un simbolo per migliaia di israeliani. Ucciso il 7 ottobre da spietati killer di Hamas nel kibbutz di Nahal Oz, a due passi da Gaza, è stato sepolto ieri in un piccolo cimitero dove si sente il fruscio delle onde del lago di Tiberiade.
A breve distanza da lui sono sepolte la poetessa Rachel Bluwstein (1890-1931), una delle glorie nazionali di Israele, e la compositrice Naomi Shemer (1930-2004). "La compagnia più adatta per Ron - dicono a Nahal Oz - che era un uomo legato alla terra, alla poesia, alla musica, al teatro". Fin da giovane Ron era stato sospinto da pionierismo. Nel sito del Kibbutz si racconta che a 20 anni aveva scelto di stabilirsi nel Negev in ossequio alla visione del leader laburista David Ben Gurion che voleva che, dopo 2.000 anni di esilio, gli ebrei tornassero a lavorare la terra. Aveva scelto il Kibbutz di frontiera Nahal Oz, allora coperto da un alone di mito perchè nel 1948, durante la guerra di Indipendenza, i suoi uomini avevano resistito ad un attacco dell'esercito egiziano. Poi aveva passato una vita intera a coltivare campi e a godersi la famiglia: la moglie Hanna, due figlie, ed un nipote, Yarden, di 13 anni. Erano tutti assieme nella piccola casa di Nahal Oz quando, alle 6.40 del 7 ottobre, i 'commando' di Hamas hanno fatto irruzione nel Kibbutz con l'ordine di mietere il numero maggiore di vittime. Pur privo di qualsiasi esperienza militare, Shlomo Ron ha compreso immediatamente la situazione e ha intimato alla moglie, alle figlie, alla badante Marisa e al nipote di chiudersi nel 'Mamad', la stanza protetta che ripara dal lancio dei razzi palestinesi. "Spegnete la luce, e non fiatate", ha detto loro. Poi, con la sapienza di un regista, ha creato nel salotto di casa l'immagine che voleva dare. Ossia quella di un uomo anziano, coi baffi, con gli occhiali, evidentemente cagionevole, in apparenza stanco. Un uomo più a suo agio con la letteratura, con il teatro, con le ballate di Naomi Shemer e della poetessa Rachel, che non con le armi. Anzi, chi fosse entrato avrebbe dovuto comprendere che egli non possedeva alcuna arma da fuoco. Che era inoffensivo. E che era stato abbandonato al suo destino. E la scena ha terribilmente funzionato alla perfezione. I killer di Hamas sono entrati nella casa. Lo hanno freddato senza alcuna esitazione. Hanno dato un'occhiata frettolosa. Hanno deciso che l'appartamento era deserto. E sono passati oltre. "Senza alcuna esperienza militare, senza nemmeno una pistola in mano, di fronte a terroristi addestrati militarmente e spietati, Shlomo - hanno scritto sul web i suoi amici - ha saputo salvare tutti i suoi cari". "Shlomo Ron - hanno aggiunto - è indubbiamente un eroe di Israele". E per tutta la giornata l'abnegazione dell'anziano agricoltore del kibbutz Nahal Oz è stata sulla bocca di migliaia di israeliani.
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