Nel sud della Striscia di Gaza, fra le masse di palestinesi sfollati in queste settimane dal nord, gli aiuti umanitari internazionali cominciano ad arrivare anche a chi è accampato in strada, mentre le prime scarse forniture erano appannaggio quasi esclusivo di ospedali e altre strutture d'emergenza. Sono inviati dagli Emirati Arabi Uniti, dal Qatar, dalla Turchia, dall'Arabia Saudita e - in buona parte - dall'Egitto. "Un gesto di incoraggiamento ai nostri fratelli di Gaza", c'è scritto sugli imballaggi, sui quali compaiono vistose bandiere egiziane e palestinesi.
Anche oggi quasi 100 camion provenienti dal Sinai ed ispezionati da Israele sono entrati nella Striscia dal valico di Rafah. Oltre a cibo, acqua minerale e scatolette si sono aggiunti materassi, coperte e tende. "Si va verso la stagione delle piogge e molti sfollati dormono ancora all'addiaccio. Occorre provvedere con urgenza alle loro necessità", spiega un funzionario al valico.
Nelle prime località che i civili in fuga incontrano provenendo da Gaza City, ossia Khan Yunis e Deir el-Ballah, c'è il tutto esaurito. A Rafah, al confine con l'Egitto, sono state aperte tutte le scuole statali per accogliere i nuovi sfollati sopraggiunti negli ultimi due giorni. Oggi lì, forse per agevolare queste operazioni, l'esercito israeliano ha concesso una pausa umanitaria di quattro ore (la prima finora nella zona) durante le quali ha sospeso le attività militari. Da Rafah gli aiuti sono poi convogliati in vasti magazzini a Deir el-Ballah.
I controlli di polizia sono strettissimi e nessuno è autorizzato ad entrare se non coinvolto direttamente nella distribuzione. I pacchi con gli aiuti raggiungono quindi le scuole dell'Unrwa, l'ente dell'Onu per i profughi, nonché scuole gestite dalla Mezzaluna Rossa palestinese ed altri rifugi per sfollati. Per ottenere pacchi di sopravvivenza basta iscriversi e, se nei magazzini ci sono, si viene subito soddisfatti. "Ogni pacco - spiega la Mezzaluna - contiene lenticchie, riso, zucchero, olio per friggere, tonno, carne in scatola e sugo di pomodoro".
La distribuzione, assicura l'organizzazione, avviene di norma in ordine, e lo stesso succede nelle strutture gestite dall'Unrwa. Ieri tuttavia a Rafah un camion che trasportava aiuti umanitari è stato circondato in strada e preso d'assalto dai passanti. La polizia è stata costretta ad aprire il fuoco per respingerli: "Si trattava di malviventi, è stato un episodio del tutto eccezionale", hanno assicurato le autorità locali.
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