/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il ministro palestinese Fares: 'A breve altri scambi, la guerra finirà presto'

Il ministro palestinese Fares: 'A breve altri scambi, la guerra finirà presto'

L'esponente dell'Anp: 'Israele ha bevuto abbastanza del nostro sangue'

23 novembre 2023, 19:50

dell'inviato Lorenzo Attianese

ANSACheck

'A breve altri scambi, la guerra finirà presto ' © ANSA/AFP

'A breve altri scambi, la guerra finirà presto ' © ANSA/AFP
'A breve altri scambi, la guerra finirà presto ' © ANSA/AFP

"La guerra finirà presto e Netanyahu otterrà la liberazione di tutti gli ostaggi in vita attraverso il meccanismo degli scambi, raggiungendo in più l'obiettivo di rimuovere Hamas dal governo a Gaza". E' un'analisi pragmatica quella che Qaddura Fares, presidente della commissione per gli Affari dei prigionieri palestinesi, offre all'ANSA a poche ore dall'inizio della tregua nella Striscia che prevede la liberazione di fino a cento ostaggi nelle mani dei miliziani a fronte della scarcerazione di trecento palestinesi che si trovano nelle carceri israeliane.

Fares si dice convinto che ai primi quattro o cinque giorni di tregua seguiranno diverse altre fasi in cui "verranno gradualmente rilasciati tutti in breve tempo, perché ora è scattato un precedente di cui terranno conto le famiglie degli altri rapiti che resteranno ancora a Gaza. E la guerra terminerà definitivamente entro un mese. Quando esattamente, bisognerebbe chiederlo a Usa, Russia e Cina".

"Fin dall'inizio - attacca il ministro in forza al governo dell'Anp nella West Bank - la resistenza ha proposto uno scambio e dopo 47 giorni e oltre quindicimila martiri adesso Netanyahu ha cominciato ad ascoltare: Israele ha bevuto abbastanza del nostro sangue ed era ora che si vedesse un spiraglio".

Secondo lui, sono tre i motivi che hanno spinto il primo ministro israeliano a cedere: "le pressioni dei familiari, l'intervento politico americano e gli insuccessi militari sul campo, che finora non hanno portato ai risultati sperati da Israele".

Fares esclude inoltre che la Corte suprema a Gerusalemme possa accogliere eventuali ricorsi di cittadini contro la scarcerazione dei detenuti palestinesi: "Non interferirà nelle scelte del governo, lo dice il passato, del resto è già stato così per la liberazione di Shalit. Le autorità d'Israele continueranno comunque ad arrestare palestinesi ovunque e senza un effettivo motivo, così come stanno facendo ancora più insistentemente dopo il 7 ottobre".

L'esponente di al Fatah annuncia che il suo governo è "disponibile a collaborare per partecipare ad un ulteriore rilascio, tutto purché siano liberati i detenuti palestinesi. Per risolvere la questione andrei ovunque", assicura. E il futuro? Chi governerà la Striscia di Gaza? "Noi siamo pronti a farlo, ma ci saremo solo se c'è l'idea di un progetto per uno Stato palestinese. Quello che vogliamo nei Territori è completare un progetto di sviluppo politico e sociale, per essere pronti ad andare alle elezioni includendo anche la candidatura di Hamas, con cui vogliamo avere un dialogo interno attraverso il processo di stabilizzazione. Una cosa è certa, a Gaza devono esserci solo i palestinesi e non siamo disposti ad essere il rimpiazzo dei soldati israeliani".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza