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Bufera su Netanyahu per l'eroe di Gerusalemme

Bufera su Netanyahu per l'eroe di Gerusalemme

'E' la vita', dice dopo l'uccisione dell'uomo. Gantz attacca

03 dicembre 2023, 20:12

Aldo Baquis

ANSACheck

Attentato a Gerusalemme - RIPRODUZIONE RISERVATA

Attentato a Gerusalemme - RIPRODUZIONE RISERVATA
Attentato a Gerusalemme - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il premier Benyamin Netanyahu è di nuovo al centro di aspre polemiche, dopo aver compiuto uno scivolone nella conferenza stampa tenuta ieri in diretta tv. "E' la vita", ha detto con tono fatalistico commentando l'uccisione, giovedì scorso, dell'avvocato Yuval Doron Kastelman intervenuto durante un attentato alle porte di Gerusalemme. Vedendo due terroristi di Hamas che sparavano sulla folla (uccidendo tre persone) era intervenuto con la sua pistola, freddando gli attentatori. Ma un riservista, arrivato sul posto, gli ha sparato uccidendolo, credendo fosse un attentatore, nonostante Kastelman fosse in ginocchio, senza più la pistola, con le mani alzate, con la giacca aperta a segnalare che non aveva alcun corpetto esplosivo e urlando di essere israeliano.

Al giornalista che gli chiedeva cosa ne pensasse adesso della politica del ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir circa la diffusione capillare di armi alla popolazione, Netanyahu ha replicato che "in decine di altri casi" essa ha salvato vite umane. Sulla vicenda di Kastelman ha poi aggiunto: "E' la vita". Parole che hanno scatenato attacchi al vetriolo dei media locali con il premier che si è visto costretto a telefonare al padre dell' eroe di Gerusalemme - come è stato definito Kastelman - per esprimergli le condoglianze. Ma sulla vicenda anche il gabinetto di guerra del governo di emergenza costituito il mese scorso si è spaccato. Gady Eisenkot, ex capo di stato maggiore, ha rilevato che il riservista ha compiuto "un'infrazione gravissima" in quanto ai militari è sempre vietato sparare su chi non sia più in grado di nuocere. Ed il leader del suo partito, Benny Gantz, ha preso pubblicamente le distanze da Netanyahu: "Il caso dell' 'eroe Yuval' non è affatto un 'caso della vita', ma è anzi un segnale di allarme". Adesso a suo giudizio occorre lo svolgimento di una indagine approfondita - che è partita peraltro con grande ritardo e con gravi lacune - e anche l'assicurazione che le regole di apertura del fuoco vengano rispettate rigidamente. Ieri ha destato inoltre sorpresa che il ministro della difesa Yoav Gallant abbia incontrato la stampa separatamente da Netanyahu, un'ora prima del prmier. Oggi, alla riunione della lista parlamentare del Likud, Gallant era assente. "Ma siamo sicuri che faccia sempre parte del Likud?", ha indagato un parlamentare. Netanyahu ha replicato assicurando che il gabinetto di guerra - cui partecipa con Gallant, Gantz, Eisenkot, ed il ministro Ron Dermer - "funziona all'unisono" ed è impegnato solo e soltanto nella gestione della guerra a Gaza. "Non e' questo il momento - ha aggiunto - di fare bassa politica". Netanyahu resta anche sotto la pressione dei familiari degli ostaggi, molto preoccupati per la rottura delle tregua che potrebbe ripercuotersi sulla sorte dei loro congiunti prigionieri a Gaza. Ieri migliaia di persone hanno partecipato a Tel Aviv ad una manifestazione in cui hanno invocato la liberazione immediata di tutti i 137 rapiti ancora a Gaza. Rivolgendosi indirettamente a loro Netanyahu, durante la seduta del Likud, ha detto: "Continuiamo a parlare con i sequestratori, solo che adesso gli parliamo col fuoco".

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