L'ultimo capitolo dello scontro aperto tra Israele e le Nazioni Unite si chiama Lynn Hastings. La coordinatrice umanitaria dell'Onu - all'indomani delle sue parole di allarme per "uno scenario infernale" a Gaza per i bombardamenti nel sud della Striscia - si è infatti vista revocare da Israele il visto di residenza, con l'accusa di non essersi pronunciata contro Hamas per l'attacco del 7 ottobre. "Non rimarremo più in silenzio di fronte ai pregiudizi delle Nazioni Unite", ha scritto in un post il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, annunciando la revoca del permesso. "Una persona che non ha condannato Hamas per il brutale massacro di 1.200 israeliani ma condanna invece Israele, un Paese democratico che protegge i suoi cittadini, non può prestare servizio nelle Nazioni Unite e non può entrare in Israele", è l'affondo del capo della diplomazia dello Stato ebraico. In risposta, l'Onu è corsa in difesa dell'operato di Hastings, con il segretario generale Antonio Guterres che ha ribadito tramite il portavoce "piena fiducia" nella coordinatrice umanitaria. La misura contro Hastings è l'ultimo episodio di uno scontro che va avanti sin dai primi giorni della guerra, dopo che dal Palazzo di Vetro Guterres ha affermato che "gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla", scatenando l'indignazione di Israele che ne ha chiesto le dimissioni. La lite è proseguita nelle settimane successive, in un continuo botta e risposta per le dichiarazioni dei diversi funzionari Onu, spesso critiche nei confronti dell'offensiva israeliana che accresce il numero di morti tra i civili a Gaza. E lo scontro resta anche quando le posizioni sembrerebbero poter essere comuni. Come nel caso di Catherine Russell, direttrice generale dell'Unicef, quando ha definito "orribili i resoconti delle violenze sessuali avvenute il 7 ottobre in Israele". Il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Lior Haiat le ha bollate come parole tardive e insufficienti: "Ci sono voluti quasi due mesi perché l'Unicef ;;parlasse delle vittime israeliane", ha commentato, sottolineando che Russell non menziona Hamas. Intanto, per la prima volta da quando è in carica, Guterres ha invocato l'articolo 99 della Carta Onu, che consente al segretario generale di portare all'attenzione del Consiglio di sicurezza qualsiasi questione che, a suo avviso, possa minacciare il mantenimento della pace e sicurezza internazionale. L'obiettivo è "esortare i membri del Consiglio a fare pressione per evitare una catastrofe umanitaria e lanciare un appello affinché venga dichiarato un cessate il fuoco umanitario", mentre l'offensiva israeliana sferza il sud della Striscia.
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