Il preludio di una nuova offensiva di Israele contro Hamas si è avuto il 19 dicembre a Rafah, nell'estremità sud della Striscia di Gaza, quando un razzo sparato da un velivolo ha distrutto una automobile. All'interno c'era Subhi Parwan, che secondo i media israeliani era un cambiavalute palestinese con traffici stimati in decine di milioni di dollari. A costargli la vita i suoi legami con le Brigate Ezzedin al-Qassam, l'ala militare di Hamas. In Cisgiordania Israele ha mobilitato unità dell'esercito, della guardia di frontiera, della polizia e dell'unità investigativa 433, specializzata in indagini su riclaggi e traffici illeciti. All'ora prestabilita sono stati perquisiti simultaneamente uffici di cambiavalute in diverse località fra cui Ramallah, Jenin, Tulkarem e Halhul, presso Hebron. A giudicare dalle fotografie rilanciate oggi da siti web palestinesi sono state ispezioni molto ruvide. Si vedono tavoli rovesciati, scaffali gettati per terra. Secondo il portavoce militare, sono stati sequestrati complessivamente decine di milioni di shekel e decine di persone sono state arrestate. Le squadre incaricate delle perquisizioni hanno sequestrato fra l'altro casseforti, documenti, telecamere di sicurezza e telefoni. Sulle pareti hanno lasciato volantini in arabo in cui era scritto: "Questo cambiavalute finanzia il terrorismo". Una fonte militare, citata dai media, ha precisato che l'obiettivo che Israele cerca adesso di portare alla luce e di neutralizzare è "una sorta di banca organizzata in maniera capillare da Hamas in Cisgiordania per sostenere la lotta armata e per fomentare operazioni di terrorismo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA