"Un danno molto esteso, terribile". Così il portavoce del municipio di Gaza Husni Mohanna descrive le conseguenze dei violenti combattimenti degli ultimi giorni fra Hamas e l'esercito israeliano nel rione Daraj, nei pressi del museo archeologico Qasr al-Basha (il Palazzo del Pascià), un edificio del XIII secolo noto anche come la Fortezza di Napoleone il quale, nel 1799, vi soggiornò per tre notti. Si tratta di un complesso di due edifici nei quali erano custoditi reperti archeologici di epoca romana, fenicia, persiana e ottomana.
A fine dicembre si sono avute le prime notizie di ingenti danni al complesso, ieri ci sono state altre distruzioni e oggi gli edifici appaiono praticamente in rovina. "Quasi tutti i reperti che si trovavano all'interno - racconta Mohanna - sono stati danneggiati in maniera irreparabile".
Per raggiungere il museo si parte dal rione Shajaya e si procede in direzione dell'ospedale Shifa. Si attraversa così il Mercato dell'oro, una zona tipica della vecchia Gaza, con antichi negozi nei quali fino all'inizio della guerra si commerciavano ancora metalli preziosi e che ricorda a tratti il mercato della Città vecchia di Gerusalemme. Quanto rimanga del Mercato dell'oro non lo sa nessuno. E' certo però che anche la storica moschea el-Omar, nella stessa area, ha subito pesanti danni.
Non è chiaro se nelle vicinanze del museo ci fossero postazioni di Hamas. Il ministero dall'Informazione di Gaza ha comunque reso noto che '"durante la guerra sono andati distrutti 200 dei 325 siti archeologici della Striscia". "Israele - ha accusato - vuole cancellare ogni legame di Gaza con il suo patrimonio storico". Quel complesso, ora in rovina, parlava della notte dei tempi della Striscia. "Il Qasr al-Basha - spiega una guida della zona - fu costruito dal sultano mamelucco Zaher Baibers, che si era distinto in combattimenti contro i Crociati e contro i mongoli. Durante una visita a Gaza si innamorò di una donna locale e costruì per lei e per i figli un edificio degno del suo rango".
In seguito è stato abitato da dirigenti ottomani. In tempi recenti, durante il Mandato britannico sulla Palestina, è stato sede di un commissariato di polizia. Negli ultimi anni ha ospitato mostre di reperti archeologici di varie epoche tornati alla luce nella striscia di Gaza: é divenuto così meta di visite continue anche da parte di scolaresche che hanno potuto ammirare monete e ceramiche antiche.
All'ingresso c'erano i bassorilievi di due leoni, ma "l'elemento più prezioso custodito nel museo - aggiunge la guida - era la testa di Anat, una divinità cananea, scolpita nella tarda era del bronzo, 4500 anni fa". Alta 20 centimetri, con il volto incorniciato da un serpente, venne trovata per caso da un agricoltore di Khan Younis, nel sud della Striscia. "Anat era la dea della bellezza, dell'amore, ma - sottolinea la guida - era anche la dea della guerra".
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