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Cgia, 431mila giovani hanno abbandonato la scuola nel 2023

Cgia, 431mila giovani hanno abbandonato la scuola nel 2023

Percentuali alte al Sud, ma anche in provincia di Bolzano

VENEZIA, 15 settembre 2024, 19:19

Redazione ANSA

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Una classe - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una classe - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono 431mila in Italia i giovani tra i 18 e i 24 anni che nel 2023 hanno dichiarato di aver abbandonato prematuramente la scuola; al più hanno conseguito la licenza di terza media, ma successivamente non hanno concluso nemmeno un corso di formazione professionale e non frequentano alcun corso scolastico o formativo. Il dato emerge dall'elaborazione compiuta dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia) su dati Eurostat e Istat.


    Tra i 20 Paesi dell'Eurozona l'Italia e Cipro sono al terzo posto con un tasso di abbandono del 10,5% sulla popolazione corrispondente. Spagna, con il 13,7% e Germania con il 12,8% presentano un risultato peggiore. La media dell'Area Euro si è attestata al 9,8%.


    La regione maggiormente in difficoltà è la Sardegna, che nel 2023 ha registrato un tasso di abbandono scolastico del 17,3%.
    Seguono la Sicilia con il 17,1%, poi, a sorpresa, la Provincia di Bolzano con il 16,2%. Subito dopo la Campania con il 16%, la Puglia con il 12,8% e la Calabria con l'11,8%. In termini assoluti il maggior numero di giovani che hanno lasciato la scuola prematuramente è in Campania con 72mila unità; seguono la Sicilia (62mila), la Lombardia (53mila) e la Puglia (38mila).
    Rispetto al 2019 la variazione percentuale del tasso di abbandono è in calo in quasi tutte le regioni; le uniche con un incremento sono la Liguria con +0,5%, il Veneto e la Provincia Autonoma di Trento entrambi con +1,5% e Bolzano con il +4,6%.


    Secondo i dati del Ministero dell'Istruzione e del Merito, nello scorso anno scolastico 2023/2024 gli alunni iscritti nelle scuole statali secondarie di II grado erano 2.631.879. Di questi, il 51,4% frequentava un liceo, il 31,7% un istituto tecnico e il 16,9% un istituto professionale. A livello regionale, la situazione è di segno opposto nelle realtà territoriali dove le attività produttive sono più diffuse e competitive rispetto al resto del Paese. In Veneto l'incidenza percentuale degli alunni negli istituti tecnici e professionali è del 56,9%, in Emilia Romagna del 56% e in Lombardia del 52,4%.
    Ad eccezione della Puglia (50,3%), in tutte le altre regioni del Centrosud la scelta di iscriversi a un liceo è stata superiore a quella fatta di natura tecnico/professionale. 
   

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