Nonostante il progressivo sviluppo di alcune zone del centro storico dell'Aquila, a quindici anni dal terremoto del 2009, sono una quindicina le attività commerciali che chiuderanno i battenti nell'arco delle prossime settimane. A lanciare l'allarme è Lorenzo Rotellini, giovane consigliere comunale del capoluogo.
"Da quando sono stato eletto - spiega - uno degli impegni che ho preso nei confronti della mia città è quello di monitorare l'evoluzione del reinsediamento nel centro storico. Accanto all'asse centrale che è in continuo sviluppo - aggiunge - esistono numerose aree del centro in cui la situazione è ben diversa. La solitudine che si percepisce tra i vicoli deserti è anche sintomo di una mancanza di sicurezza e carenza di servizi per residenti e attività. Di questo, risentono alcune attività commerciali, specie quelle del settore moda e abbigliamento. Negozi che, ne si sono ricollocati in strade a ridosso di piazza Duomo come via Patini e via Marrelli sono in affanno. Alcuni stanno pensando di tornare in periferia, altri abbasseranno le saracinesche per sempre".
Proprio in via Patini, i commercianti hanno cercato di attirare i visitatori con street art e decorazioni a tema, l'ultima a San Valentino, ma la situazione resta delicata.
"Occorre intervenire subito - sottolinea Rotellini - con una rielaborazione del piano del commercio, incentivando l'apertura di nuove attività e sostenendo quelle già avviate. Bisogna favorire il centro commerciale naturale, a tutto ciò si aggiungono le ormai note difficoltà ad arrivare in centro e la carenza di parcheggi".
"La classe dirigente ha delle responsabilità - prosegue -. La città intera chiede di ripopolare il centro, di farlo rivivere e riaccenderlo. L'Aquila ha chiesto agli aquilani di realizzare qui i loro sogni. Ora non possiamo abbandonarli e lasciarli agonizzare. Significherebbe aver fallito". Il centro storico è ancora lontano dall'essere ripopolato e le utenze commerciali sono poco sopra le duecento. "In questo periodo - precisa Rotellini - non si registrano chiusure tra pub e ristoranti che continuano a lavorare con costanza. Questo centro storico è una bomboniera - conclude - servono però politiche più mirate".
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