Nella traccia di Pirandello il rapporto tra uomo e progresso
E' incentrata sul rapporto tra uomo e progresso tecnologico la traccia di Pirandello proposta ai maturandi che l'autore espone tramite le parole di Serafino Gubbio nell'opera del 1925 "Quaderni di Serafino Gubbio Operatore". In primo luogo è richiesta un'analisi testuale tramite il riassunto di ciò che si è letto e la spiegazione di frasi chiave per poi passare ad una riflessione sullo stile.
Successivamente la trattazione dovrà ampliarsi, anche con il confronto con altri autori, per ricercare quali siano gli effetti prodotti dalle innovazioni tecnologiche sulla società e sul singolo. È una prova - ragiona la tutor Beatrice Canullo - che si basa sul commento all'esclamazione "Viva la Macchina che meccanizza la vita" dove forte è l'umorismo pirandelliano che maschera la desolazione e la disperazione che la società moderna affligge all'essere umano. È un testo che, come tutta la produzione pirandelliana, equilibra dramma reale e falsità di sentimenti, necessità dell'avvento della macchina e privazione conseguente dell'umanità, bisogno di risposte espresso tramite domande retoriche ma nessun interlocutore è presente.
Significative, inoltre, sono le coloriture retoriche che il brano acquista tramite la descrizione dell'io del protagonista come se il lirismo fosse la risposta stessa alla crisi tecnologica.
La guerra e la sofferenza nella poesia di Ungaretti
Nel componimento composto il 16 Agosto 1916, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, Giuseppe Ungaretti - spiega la tutor Simona Pani, di Ripetizioni.it - racconta proprio il dramma del conflitto, descrivendo tramite metafore, similitudini e altre figure retoriche, quella che era la vita in trincea. La metafora principale utilizzata dall'autore è quella del 'pellegrinaggio', questo pellegrinaggio è però, prima che un viaggio fisico, un viaggio che il poeta fa dentro se stesso, dentro la propria anima, che in quel esatto momento della sua vita è lacerata dalla guerra, nonostante ciò nella poesia possiamo scorgere un barlume di ottimismo da parte di Ungaretti, che, citando, per la prima volta il suo nome all'interno del componimento stesso, dice a se stesso che gli basta un'illusione per farsi coraggio, quindi per sopravvivere al dramma che sta affrontando. Il componimento è scritto in versi liberi, molto brevi conferendo un significato più efficace alle parole, effetto scaturito anche dall'assenza di punteggiatura.
Il mutamento della scrittura diaristica con Caminito
La riflessione di Maurizio Caminito nell'articolo "Profili, selfie e blog", pubblicato nell'autunno del 2014, è al centro di una delle tracce proposte ai maturandi e riguarda il mutamento che, negli ultimi anni, ha subito la scrittura diaristica a causa dell'affermazione dei blog e dei social.
Le diverse forme letterarie mutano e si adattano alle esigenze, ai bisogni, alle problematiche dell'epoca che devono raccontare e descrivere; nessuna forma letteraria, riflette l'autore, ha subito una mutazione pari a quella del diario nell'era contemporanea, ossia quella della rivoluzione digitale.
La scrittura diaristica, infatti, ha sempre avuto l'obiettivo di raccontare l'esperienza interiore del suo scrittore; il carattere processuale di questa scrittura evolveva e chiariva per iscritto il graduale formarsi di una personalità pensante dotata di senso critico, inquietudini, sentimenti, bisogni e paure. Maurizio Caminito - riflette la tutor Giorgia Porrovecchio - evidenzia come questa scoperta graduale di se stessi sia venuta meno negli ultimi anni con l'avvento dei social e di come, ad oggi, la scrittura digitale, che ha sostituito quella intima e cartacea della pagina di diario, abbia l'immediata, se non unica, finalità di essere condivisa e rivolta al mondo esterno
Riproduzione riservata © Copyright ANSA