Esami di diritto? Non sono insormontabili, parola di esperto Tra i peggiori incubi degli studenti di legge ci sono esami, come Procedura Civile, apparentemente insormontabili. Ma così non è. Basta sapere come muoversi tra i codici, a spiegarlo a Skuola.net sono i Tutor Cepu: il segreto? studiare per primi Diritto Privato e Diritto Pubblico, tutto il resto poi sarà in discesa. Primo anno di Giurisprudenza. Le matricole cominciano a tentennare già alla vista dei primi libri di testo acquistati che, nella maggior parte delle facoltà italiane, risultano propedeutici per proseguire nella propria carriera universitaria. Due su tutti, Diritto Privato e Diritto Pubblico. Qual è il metodo di studio migliore, allora, per approcciarsi allo studio di questi mattoni? Da quale esame iniziare? E poi: meglio frequentare o studiare a casa? Le risposte a queste e ad altre domande le dà, a Skuola.net, il tutor CEPU Assunta Armetano.
DIRITTO PRIVATO, LA CHIAVE DI VOLTA – Per affrontare lo studio di tutti gli esami di Giurisprudenza, il punto di partenza è uno soltanto: affrontare con la miglior preparazione possibile gli esami di Diritto Privato e Diritto Pubblico. Queste sono, infatti, le due chiavi di volta per far sì che i 5 anni di Università che si hanno davanti siano quanto meno sostenibili. Non a caso, tra l’altro, in quasi tutte le facoltà italiane questi sono esami propedeutici, ossia indispensabili per poter sostenere i successivi. “Gli esami di pubblico e privato”, spiega il tutor CEPU Assunta Armetano, “sono esami concettuali. Averli compresi al meglio agevolerà di gran lunga gli studenti nella preparazione di materie come Procedura Civile o Diritto Amministrativo”. Attenzione però, a non limitarsi ad imparare a memoria. “Capire quello che si sta studiando”, spiega ancora il tutor, “è fondamentale”. Avere buone doti mnemoniche, dunque, è certo utile, ma non indispensabile.
FREQUENTARE O NON FREQUENTARE? – Scegliere se frequentare tutte le lezioni all’Università o dedicare tutto il proprio tempo allo studio domestico è una scelta soggettiva, relativa soprattutto alle modalità di spiegazione del proprio docente. “Esistono professori di Diritto che, a lezione, tendono a tirar fuori tutte le loro innumerevoli conoscenze senza seguire particolari fili logici”, spiega la Armetano. “Questo, però, non aiuta gli studenti, che hanno invece bisogno di cogliere delle chiavi di lettura alle quali rifarsi, poi, durante lo studio a casa”. Se il prof, invece, dà delle precise indicazioni in merito ai concetti principali da tenere a mente al fine di ottenere un buon risultato, è opportuno evitare di perdere importanti lezioni. Che si decida di studiare a casa o frequentare, comunque, è sempre importante concentrarsi sull’aspetto più nozionistico dei contenuti. “Studiare un commento ad una legge che non si conosce è inutile”, dice Assunta Armetano. “Quando si prepara qualsiasi esame di Diritto è importante tenere sempre sott’occhio la legge alla quale si fa riferimento. Non serve impararla a memoria, ma conoscerla e averla a portata di mano, sì”.
LO SCOGLIO ECONOMIA – Famoso per il terrore che suscita e per le vittime che miete al primo anno di Giurisprudenza è senza dubbio anche l’esame di Economia. Un osso duro, al quale le matricole si attaccano con pervicacia, rischiando di perdere soltanto del tempo prezioso e di arenarsi da subito nel proprio cammino. “Non fossilizzatevi su Economia”, consiglia il tutor CEPU. “Questa materia, infatti, non è propedeutica, ciò vuol dire che potrete decidere di sostenerla anche nei prossimi anni. Non ostinatevi, dunque, se non riuscite a passarlo, in questo caso vi è consentito procrastinare. Dedicate più tempo possibile, invece
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